Le due forze politiche sono vicine secondo le ultime rilevazioni SWG: il Partito democratico è al 28,2% e il M5s al 27,6%
ROMA – I botta e risposta nell’area di centrosinistra tra l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, e gli scissionisti confluiti nel nuovo Movimento Democratici e Progressisti continuano.
Con una conseguenza: il Partito democratico scende nelle intenzioni di voto. Secondo l’ultimo sondaggio di SWG chiuso il 9 marzo il Pd in una settimana ha perso un punto percentuale passando dal 29,2% al 28,2%.
Sul calo ha influito anche il caso Consip che ha coinvolto il padre di Renzi e l’attuale ministro allo Sport Luca Lotti, braccio destro dell’ex premier. Così, in attesa delle primarie del Pd nelle quali si sfideranno Renzi, Emiliano e Orlando, l’elettorato di centrosinistra non nasconde la propria delusione, almeno nelle intenzioni di voto.
A fare le spese della “guerra interna” al centrosinistra sono però anche gli scissionisti. Il Movimento Democratici e Progressisti che sette giorni fa veleggiava al 4% ora è sceso al 3,6%.
E non si arresta neppure la caduta verticale del Campo Progressista dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Secondo la rilevazione di SWG ha perso un altro mezzo punto percentuale, attestandosi all’1,8%.
Chi ci guadagna, seppur di poco, sono Sinistra Italiana (da 1,2% a 1,5%) e Rifondazione Comunista (da 1,2% a 1,3%).
Ben più significativo il balzo in avanti del Movimento 5 stelle che, superata la bufera capitolina con la sindaca Raggi indagata, si riavvicina al Pd. I pentastellati secondo l’ultimo sondaggio politico SWG passano dal 26% del 2 marzo al 27,6% del 9 marzo con un +1,6%.
Situazione di stallo, invece, nell’area di centrodestra che è ancora alla ricerca di un potenziale candidato premier. Forza Italia perde qualcosa (da 13,1% a 12,7%) mentre la Lega Nord è stabile (da 12,3% a 12,2%). In risalita Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni guadagna tre decimali in una settimana e ora sfiora il 5% (4,9%).