Ritorna in discussione l’acqua e la gestione di questa da parte di società private che hanno tanto da far notare ad un pubblico molto attento su strapoteri che esercitano.
Acqua e gestione delle risorse. Questa volta Nicola Rotondo di Azione Identitaria Calabria fa il punto della situazione e ne trae le conclusioni sulla zona di Lamezia Terme.
“Imperturbabilmente si continua a tenere sotto scacco la città di Lamezia Terme ( e non solo) con lo “spauracchio” della riduzione idrica o del distacco del servizio per morosità dei lametini.
Una morosità che si vuole far ricadere forzatamente sui cittadini ma che non ha fondamento se si considerano i numeri, sia quelli dei “morosi” sia quelli poco chiari dei gestori. Il servizio idrico calabrese è stato affidato ad una società in house regionale, la Sorical s.p.a., ed alla Multiservizi di Lamezia (ente in house municipale) che si occupa, nel caso del servizio idrico, di avallare principalmente il criterio “innaturale” della vendita dell’acqua.
Tralasciando la questione relativa al fatto che l’acqua sia inequivocabilmente un bene universale, quindi di tutti, vorrei sottolineare come, se anche si ipotizzasse l’alienabilità della stessa, risulti infondato ciò che è diventato un mantra di questa amministrazione e cioè che il servizio idrico lametino è inefficiente per colpa dei cittadini che non pagano le bollette e, senza entrare nella sterile e scontata polemica che i disagi ricadono anche su chi paga, sfatiamo il tutto con dati alla mano.
I dati che sinteticamente ripropongo sono quelli ufficiali.
Risulta che Lamezia “acquisti” da Sorical annualmente in media 9.800.000 metri cubi di acqua per un costo medio di 3.700.000 euro che, sommato ai costi di distribuzione e depurazione, lievita a 5.980.000 euro (1.300.000 euro per depurazione + 980.000 euro per distribuzione = quindi solo 2.280.000 euro sarebbero le somme da riscuotere).
Da considerare inoltre che la perdita di rete stimata è del 33,8% (rispondente a circa 3.313.000 metri cubi), che la fatturazione non avviene per tutte le utenze reali (solo il 50,5% viene fatturata) e che il 15,7% (pari a 1.535.000 mc) ricade nelle “perdite apparenti” (non attuato art 19 del regolamento della fornitura d’acqua) per cui negli ultimi 9 anni (2007/20016) circa 15.887.250 euro risultano non fatturati.
Accuse e giustificazioni, dunque, atte solo a mascherare un rapporto di sudditanza che favorisce solo gli “scambi” societari di favoritismi e spese dirigenziali inutili che danneggiano il servizio, poiché spesso risulta impossibile intervenire sui veri interventi causati da tubature inadeguate, e soprattutto i lametini che vengono continuamente sia costretti al disagio che, dulcis in fundo, abbindolati con motivazioni costruite ad hoc ma irreali.
I servizi, compreso quello idrico, vanno municipalizzati (quindi no a società esterne o partecipate, no a Sorical) e gestiti in maniera onesta ed efficiente poiché società partecipate, come la Multiservizi, si sono rivelate piu’ volte, e continuano a confermarsi, dei carrozzoni inutili che hanno lo scopo di sperperare il denaro pubblico e di essere vivai elettorali che non servono a superare i veri disagi del territorio.”