I fornitori fanno stime in maniera conservativa togliendo qualcosa rispetto ai consumi effettivi
ROMA – Quanto sappiamo delle autoletture e quanto usiamo questo strumento per risparmiare sulle bollette di luce e gas? A rispondere a questa domanda è Facile.it che ha analizzato i dati dichiarati dai propri utenti in fase di preventivo.
La scoperta è sorprendente, perché se per i consumi del gas fanno le autoletture circa il 76% dei consumatori, la percentuale crolla al 27% se si parla delle bollette dell’elettricità.
“L’autolettura permette al cliente di ricevere una fatturazione basata sui consumi reali e non su quelli stimati” spiega Mauro Giacobbe, amministratore delegato del portale.
“Ma pochi sanno che la quasi totalità dei fornitori, quando effettua stime, lo fa in maniera conservativa con misure che oscillano fra il 20% ed il 30% in meno rispetto ai consumi effettivi. Per questo motivo, il vantaggio maggiore delle autoletture è quello di consentire al consumatore un maggiore controllo sui propri costi e, per usare un termine tecnico, sui flussi di cassa” aggiunge.
A determinare la grossa differenza nell’autolettura fra luce e gas è il fatto che nel primo caso i contatori tele-letti dal fornitore sono sempre più diffusi. Per quelli del gas invece la percentuale scende all’1%.
A guidare la classifica delle regioni più propense a comunicare proattivamente al proprio fornitore i reali consumi di casa è la Lombardia. Qui vivono il 26% dei consumatori che fanno le autoletture per l’energia elettrica ed il 71% per il gas.
Alle spalle della Lombardia si trova il Lazio per l’energia elettrica (19,6%) ed il Veneto per quanto riguarda i consumi legati al gas (24%). Guardando la classifica dal basso si scopre come la pratica sia pressoché assente al Sud e nelle isole con regioni dove non si arriva nemmeno all’1% dei consumatori.
Aggregando i risultati per macro aree, per quanto riguarda l’energia elettrica, il primato spetta al Nord con il 57% delle autoletture, una percentuale che sale al 73% nel caso del gas.