Dal congresso Aicpe le sei novità da conoscere: ci sono anche le staminali e le punturine sciogligrasso
ROMA – Sei novità per gli interventi di chirurgia estetica nel nuovo anno. Sono quelli presentati al 5° congresso annuale dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), che si chiude oggi a Firenze. Oltre 300 i chirurghi plastici presenti, tra cui cinque ospiti stranieri considerati tra i migliori esperti al mondo. Sono gli statunitensi Daniel Baker e Steve Cohen, lo svedese Per Heden, l’australiano Bryan Mendelson e il brasiliano Raul Gonzalez.
Tra le novità della chirurgia esterica ci sono nuove punturine sciogligrasso per eliminare il fastidioso doppio mento ma anche fili per risollevare un lato B un po’ cadente. Non mancano soluzioni per trasferire il grasso di troppo dai fianchi e utilizzarlo per rendere più generoso il décolleté o interventi mini-invasivi per correggere le orecchie a sventola senza passare dalla sala operatoria.
“Il settore della bellezza è in continua evoluzione. Una fascia sempre più ampia della popolazione si rivolge al chirurgo plastico per migliorare il proprio aspetto” spiega il presidente di Aicpe, Eugenio Gandolfi.
“La stragrande maggioranza dei nostri pazienti è molto lontana dagli eccessi e dalle storture che spesso finiscono sotto i riflettori. Sono persone che desiderano avere un aspetto meno stanco e invecchiato o che vogliono rimodellare una parte del corpo che non li soddisfa” aggiunge.
“Purtroppo nel nostro campo operano troppe persone con poca preparazione e scarsi scrupoli. Aicpe è nata nel 2011 proprio con lo scopo di raggruppare specialisti dediti all’aspetto estetico della chirurgia plastica, con un’etica da seguire sia dentro sia fuori la sala operatoria” conclude.
Le sei novità della chirurgia estetica
Di seguito ecco le novità più importanti trattate al congresso Aicpe 2017.
- Cellule staminali e trasferimento di grasso. Da una quindicina d’anni, il grasso aspirato con la liposuzione non è più considerato uno scarto, ma un materiale preziosissimo che ha diversi utilizzi. Riempire cicatrici o imperfezioni, restituire volume al volto e rimodellare la silhouette, in particolare glutei e seno.
- Otoplastica. L’intervento per correggere le cosiddette “orecchie a sventola” sta diventando sempre meno invasivo, grazie a metodiche che permettono di ottenere ottimi risultati in modo non chirurgico. Da poco meno di un anno è disponibile in Italia un dispositivo, Ear Fold, che consente di risolvere il problema ambulatorialmente. Presto sarà a disposizione anche un nuovo filo che consentirà di risolvere l’inestetismo senza passare dalla sala operatoria.
- Lato B. La gluteoplastica è sempre più richiesta anche dalle pazienti italiane, spiega Aicpe. In passato per rimodellare il lato B l’unica soluzione era impiantare delle protesi, che presentavano però qualche complicazione. Oggi una buona alternativa è il trapianto di tessuto adiposo, che consente di ottenere risultati apprezzabili. Per il futuro si stanno sperimentando nuove soluzioni per sfidare la forza di gravità utilizzando dei fili.
- Ringiovanimento del volto. Basta con i visi tirati: la nuova tendenza in fatto di ringiovanimento non è più togliere, ma aggiungere. “L’aumento volumetrico del volto trova importanti applicazioni nella medicina estetica avanzata. Una delle tecniche più efficaci è il trapianto di tessuto adiposo, ma ci sono altre tecniche che permettono di mandare indietro le lancette dell’orologio ottenendo risultati naturali” spiegano i chirurghi plastici Aicpe.
- Punturine “sciogligrasso” per il doppio mento. L’eccesso di grasso sotto il mento avrà presto una soluzione non chirurgica e poco invasiva: una semplice iniezione a base di acido desossicolico basterà per sciogliere il grasso in eccesso. La soluzione dovrebbe essere presto disponibile sul mercato italiano e si preannuncia come una delle novità più interessanti degli ultimi anni.
- Chirurgia combinata. Aumentare il seno, eliminare i chili di troppo e ringiovanire lo sguardo in un solo intervento? Sì, ma con qualche cautela. “Spesso la chirurgia combinata è bollata come troppo pericolosa e quindi da sconsigliare. In realtà non è proprio così: due o più interventi in una sola seduta sono sicuramente più rischiosi rispetto al singolo intervento, ma se ci si rivolge a un chirurgo esperto che opera in strutture con i requisiti adatti, è un’opzione da valutare” afferma Gandolfi.