Coldiretti: “Clima impazzito, la natura è in tilt con esplosione delle fioriture e allergie da polline”
ROMA – Inizia la Primavera ma dopo un inverno più caldo di quasi mezzo grado (+0,49) e con il 24% di pioggia in meno l’Italia è a secco e la natura è in tilt. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’arrivo della Primavera.
Nell’indagine si evidenzia che ad aggravare la situazione è stato anche un Marzo bollente e drammaticamente asciutto dopo Febbraio che in Italia si è classificato al sesto posto tra gli anni più caldi dal 1800. Il mese scorso la colonnina di mercurio è risultata di 2,11 gradi superiore alla media del periodo di riferimento.
Se è allarme siccità con il Po in magra come ad Agosto, le alte temperature hanno provocato l’esplosione contemporanea delle fioriture che provoca una impennata delle allergie da polline. “L’Italia – sottolinea la Coldiretti – si è inaspettatamente coperta di fiori che sono comparsi nello spazio di pochi giorni dai giardini fino ai campi coltivati dove è un tripudio di colori”.
Primule, viole e margherite ricoprono i prati mentre nelle campagne sono fioriti mandorli, albicocchi, peschi e tutte le piante da frutto. Questo risveglio con la Primavera ovviamente porta anche alla diffusione del polline e delle allergie.
Inoltre, alla bellezza del paesaggio si contrappone secondo l’associazione una preoccupante mancanza di acqua “perché la pioggia e le nevicate invernali sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e garantire i raccolti”.
La situazione di difficoltà in cui versa il Paese è evidente dalla situazione dei principali bacini idrografici del Paese. A partire dal fiume Po che fa segnare lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ed inferiore di oltre un metro rispetto allo stesso periodo del 2016, al Ponte della Becca, dove il livello è di appena -2,7 metri.
Il risultato è visibile nei principali bacini idrici dove, secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1%. Più positiva solo la situazione del Garda con il 79,2%.
Al Nord, in Piemonte e in Emilia Romagna, il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010. Ma sono in difficoltà anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni.