Il documentario è un viaggio nei luoghi simbolo del Novecento
ROMA – “Alla ricerca delle radici del male”, prodotto da Clipper Media con Rai Cinema, con la regia di Piero D’Onofrio e Israel Cesare Moscati, è stato presentato questa mattina a Roma.
Il documentario racconta storie di donne e di uomini della Shoah che hanno subìto il male più atroce, assoluto. Raccontate da figli e nipoti, vittime anch’essi del dolore. Accanto a loro, altre storie, apparentemente contrapposte. Quelle dei figli e nipoti dei carnefici, dei nazisti, che quelle donne e quegli uomini hanno massacrato. Sorprendentemente, ma forse no, si è di fronte ad un dolore altrettanto assoluto, provocato dalle colpe infami dei loro padri e nonni. Un viaggio in alcuni dei luoghi in cui il male è avvenuto, luoghi simbolo della dolorosa memoria del Novecento: dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, al campo di concentramento di Plazow, alla pace del bosco di Niepolomice, in Polonia, tutti silenti testimoni del massacro. Il “Binario 21” di Milano, da cui partiva il treno dei deportati e le Fosse Ardeatine a Roma, simbolo della Resistenza al nazi-fascismo.
Nel film, ognuno di questi luoghi fa da scenario ad un evento straordinario: qui i figli e i nipoti della Shoah si incontrano, per la prima volta davanti alla macchina da presa, con i discendenti dei nazisti, per parlarsi, raccontarsi le reciproche storie di dolore. Un viaggio nel profondo dell’animo umano, alla ricerca delle radici del male. Con un messaggio finale di speranza per il futuro, nella consapevolezza che, perché il passato non si ripeta, la Storia, così come le tante e diverse storie dei protagonisti di questo film, debba essere compresa, oltre che ricordata.
“L’idea di dar vita a questo nuovo progetto – sottolinea Moscati – è nata dopo la conclusione dei miei due documentari precedenti, ‘I figli della Shoah’ e ‘Suona ancora’. Questo mio nuovo documentario mescola il male con il bene, aprendo la mente a nuovi quesiti, a nuovi dubbi, attraverso una storia ricca di immagini, incontri, viaggi e testimonianze. Affrontare questo viaggio è stato come salire un monte, è stato come andare alla ricerca della radice del male. Con questo documentario ho affrontato tutti i fantasmi che hanno sempre ostacolato la mia vita esistenziale, sono riuscito a combatterli e superarli a viso aperto, uscendo da una proiezione progettuale di morte..”.