Abbiamo il primato di essere i primi sulla perdita di risorse chiosa il presidente Molinaro di Coldiretti e “in agricoltura cresce la sfiducia e la rabbia”
La Coldiretti Calabria, con una lettera a firma del suo presidente Pietro Molinaro, inviata al Governatore Mario Oliverio “alza il tiro” e dice chiaramente che non è più possibile attendere. Ormai si appalesa sempre di più una sfasatura insostenibile – si legge – tra la marcia e le attese delle imprese agricole e la governance che deve garantire trasparenti ed efficienti processi decisionali.
La lettera parte dal PSR 2014-2020, unica fonte di finanziamento per le imprese agricole, che “potrebbe essere un film non a lieto fine”.
E ne spiega il perché. Al Dipartimento Agricoltura manca un riferimento Politico in grado di attuare le dichiarazioni programmatiche in agricoltura e gli impegni spesso reiterati e di dare indicazioni alla struttura dipartimentale sugli obiettivi e strategie prioritarie. Indicazioni che non arrivano mai, con il risultato di una grande melassa dove tutto si confonde. E i sintomi sono visibili ovunque.
Un esempio? La Regione, al 31/12/2015, ha avuto la capacità di realizzare un disimpegno che ad oggi ha raggiunto il livello di circa 45 milioni di euro, destinato a crescere, visto che la Commissione Europea potrebbe operare a breve una rettifica finanziaria, e non solo, a seguito dell’esito dei controlli effettuati.
“Non è stato prodotto ad oggi nemmeno un decreto”
Mai, è l’amara constatazione era successo qualcosa del genere! Insomma – è il commento – abbiamo il primato di essere i primi sulla perdita di risorse. Ed ancora. La situazione di criticità prefigurata dall’Europa porterà ad un audit nei prossimi mesi con controlli a tappeto sulle misure del PSR 2007 – 2013 e su quelle 2014 – 2020, queste ultime, solo misure a superficie, poiché “per gli investimenti – rileva – non è stato prodotto ad oggi nemmeno un decreto”. Le proroghe dei bandi sono diventati una certezza.
A comprova ce ne sono ben cinque relative alla misura regina del PSR, la 4.1, ed al pacchetto giovani; la pubblicazione delle graduatorie ed il successivo ritiro è diventata una pessima consuetudine. Accade che si pubblicano, si aspettano poi due giorni e si ritirano o si sospendono per ripubblicarle di nuovo, ma con tante criticità che producono centinaia e centinaia di ricorsi.
Nonostante tanti proclami, – continua la lettera – tutti gli impegni sulla semplificazione e sburocratizzazione, mediante la sussidiarietà del “SUPER CAA”, come in altre regioni accade, non trovano applicazione. “Scribi”, non sappiamo fino a quanto zelanti, rallentano questo percorso come accaduto per l’assegnazione del gasolio agricolo. Coldiretti poi allarga l’orizzonte. Non esistono bandi dedicati all’ambizioso obiettivo di una integrazione omogenea con il POR, Patto per la Calabria, Programma di coesione e Strategia Aree Interne. Evidenzia una Giunta quantomeno distratta sull’agricoltura. Infatti non esercita la funzione di iniziativa legislativa su essenziali temi riguardanti il settore.
Per i Consorzi di Bonifica anche qui impegni disattesi e regna a dir poco una evidente confusione.
L’accesso al credito langue e non viene affrontato e si rinvia continuamente. La situazione di ARCEA, visti i persistenti ritardi nei pagamenti, è ormai insostenibile per gli agricoltori e c’è la spada di Damocle anche qui dei controlli. Vi è ancora – prosegue la lettera – uno scollamento con il Governo Nazionale. I rapporti sono estemporanei e solo su specifici argomenti sempre legati peraltro alle emergenze.
È carente un rapporto capace di farci cogliere sia le opportunità nonché orientare performance amministrative, legislative e programmatorie. Coldiretti cita esempi concreti: Delibera CIPE del 2016 sui Contratti di Filiera (l’85% per legge va speso al sud); risorse Piano Irriguo Nazionale e Programma Bio-Diversità per il Sistema Allevatoriale ( i Consorzi di Bonifica e l’ARA Calabria rischiano di restarne fuori); non applicazione della Legge che innalza il succo di arance al 20% nelle bibite; le ripetute penalizzazioni al settore della pesca ed ancora il fenomeno delle agromafie e contraffazione del cibo che danneggiano gli agricoltori. Ma chi segue questo a livello nazionale? Insomma, uno stato di cose che va contrastato e pertanto, è il avvertimento rivolto al Presidente della Regione, di porre in atto le iniziative non più rinviabili poiché ormai vi è sfiducia e rabbia.
Coldiretti, non farà mancare il contributo, ma – è l’avvertimento finale – se dovessimo registrare ancora una volta solo promesse e rinvii o mere discussioni che enunciano solo buoni propositi saremo costretti a mettere in campo ogni iniziativa per difendere gli interessi degli agricoltori.