Risate e applausi, ieri, per la coppia di doppiatori protagonisti del testo scritto da Gianni Clementi
Al Rendano con “I suoceri albanesi è andato in scena un testo intelligente che fa ridere il pubblico ma soprattutto lo fa riflettere”. Così Francesco Pannofino presenta la commedia campione d’incassi scritta da Gianni Clementi.
Tante risate e applausi a scena aperta, ieri sera, sul palco del Teatro Rendano di Cosenza per lo spettacolo che vede protagonisti indiscussi la coppia Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi. Una famiglia borghese ai giorni d’oggi, padre e madre alle prese con una figlia in piena crisi adolescenziale. Tra discussioni coniugali e cene radical-chic si consuma un divertente “Indovina chi viene a cena” in chiave nostrana.
“I suoceri albanesi…due borghesi piccoli piccoli” è una commedia raffinata, attuale e decisamente distante dal politically correct. Lucio (interpretato da un brillante Francesco Pannofino) è un consigliere comunale dalle idee progressiste; sua moglie Ginevra (una divertentissima Emanuela Rossi), una chef–guru convinta e che il futuro della cucina sia l’extra sensorial e il “lesso destrutturato”; la figlia Camilla (Elisabetta Clementi) è in piena crisi adolescenziale, in conflitto con il mondo.
Il quadretto familiare si incrina con l’arrivo di due operai albanesi impegnati a ristrutturare il bagno del loro appartamento, Idri (Maurizio Pepe) e il fratello minore Lushan (Filippo Laganà). Un colpo di fulmine tra Camilla e Lushan costringe la coppia di genitori radical-chic a passare dalle parole ai fatti.
E così, le belle teorie sull’accoglienza e l’integrazione diventano realtà, ma sarà davvero così facile? Ad animare il dibattito altri due buffi personaggi: l’amica erborista Benedetta (Silvia Brogi) e il nuovo vicino di casa, tenente colonnello Corrado Pirani (Andrea Lolli). Uno spettacolo ben strutturato, che scorre piacevolmente.
Due ore di sano divertimento che lasciano spazio, però, alla riflessione. Rossi e Pannofino sono una coppia straordinaria, i celebri doppiatori confermano il loro talento. Spassosi e mai sopra le righe, protagonisti di gustosi siparietti coniugali condotti con elegante ironia.
Un testo in cui si scontrano valori di ieri e di oggi, confronti generazionali di una classe intellettuale che ha perso tutti i suoi punti di riferimento. Pannofino e Rossi si prendono gioco con simpatia di una società che vuole apparire a tutti i costi moderna e tollerante ma, in fondo in fondo, resta ingenuamente convenzionale.