La ministra dell’Istruzione: “I dati confermano che il nostro sistema scolastico funziona”
ROMA – Scuola italiana promossa dall’Ocse per l’inclusione dei ragazzi delle scuole superiori provenienti da famiglie che vivono condizioni socio-economiche di disagio. Lo studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico pone il nostro Paese in posizione positiva rispetto alle competenze scolastiche e alle competenze degli adulti analizzate prendendo come riferimento le differenze socio-economiche di partenza.
“I dati pubblicati dall’Ocse ci dicono che la scuola italiana è una scuola inclusiva, capace di supportare le studentesse e gli studenti che partono da condizioni più svantaggiate. Una scuola di cui possiamo essere orgogliosi e a cui dobbiamo ora continuare a garantire strumenti e risorse perché possa attuare sempre pienamente l’articolo 3 della nostra Costituzione, garantendo a tutte le ragazze e tutti i ragazzi pari opportunità e uguaglianza” ha commentato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
“Vanno in questa direzione gli investimenti che stiamo facendo sulle competenze delle studentesse e degli studenti attraverso i fondi PON che abbiamo messo a bando nelle scorse settimane” ha aggiunto.
Per Fedeli “i dati Ocse confermano che il nostro sistema scolastico funziona: fra le nostre e i nostri quindicenni le differenze socio-economiche di partenza pesano meno che in altri Paesi. Questo divario, però, torna a farsi sentire dopo l’uscita dal sistema scolastico. È quindi molto importante investire anche sull’acquisizione di competenze lungo tutto l’arco della vita e aiutare le ragazze e i ragazzi, soprattutto chi è in condizione di svantaggio, ad affrontare al meglio la transizione dalla scuola agli studi successivi o nel mondo del lavoro”.