Dopo gli operai travolti da un camion sull’A10, ieri il tamponamento di un pullman nel Bolognese con diversi feriti
ROMA – I due gravi incidenti stradali causati da Tir hanno riacceso i riflettori sul tema della sicurezza stradale dei mezzi pesanti. Sull’autostrada A10 sono morti due operai travolti da un Tir che trasportava surgelati e un altro è stato estratto vivo dai Vigili del Fuoco.
Ieri un tamponamento tra un camion e un bus a Casalecchio di Reno, sull’A1, per fortuna non si è trasformato in una immane tragedia anche se si contano decine di feriti. In entrambi i casi, i protagonisti in negativo sono stati proprio i conducenti dei Tir.
“È ora che questi episodi escano dalle notizie di cronaca e vengano approfonditi da chi ha il dovere e anche l’obbligo di verificare le cause di tali episodi” dichiara il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè.
“Occorre una grande inchiesta sui perché questi fatti avvengono” aggiunge.
Pur mettendo in conto l’errore umano, che può capitare a chiunque, per Conftrasporto il ripetersi di tali eventi dovrebbe in un Paese serio costringere a ricercarne le cause in profondità analizzando, presso tutti i componenti della filiera, le modalità e le condizioni nelle quali vengono effettuati questi trasporti.
La Confederazione chiede di verificate se siano stati rispettati i tempi di riposo e i limiti di velocità, e che non siano stati imposti, pena il mancato pagamento del corrispettivo del trasporto, tempi di resa che inducano a non rispettare le regole sulla sicurezza.
“I conducenti dei Tir sono retribuiti secondo il contratto di lavoro o sono lavoratori in affitto e pagati in relazione alle consegne?” incalza Uggè.
“Auspichiamo che vengano accertate anche la professionalità degli autisti, soprattutto se operano con contratti di somministrazione, e la manutenzione degli automezzi. Quando in ballo c’è la sicurezza dei cittadini, nemmeno uno di questi ‘dettagli’ va tralasciato” prosegue.
“La legge prevede il principio della responsabilità condivisa fra tutti i componenti della filiera, laddove abbiano operato in modo tale da indurre i conducenti a operare in condizioni non in linea con i principi della sicurezza sociale e della circolazione” sottolinea ancora Uggè.
“Probabilmente si scoprirebbe che da quando i costi minimi della sicurezza sono stati eliminati, grazie a ‘graziose e irresponsabili interpretazioni’, il numero degli incidenti è incrementato. Oppure che molti automezzi non hanno compiuto la revisione annuale perché gli uffici delle motorizzazioni non sono in grado di effettuarli per carenza di personale qualificato” afferma Uggè.
“Un mondo, quello dei trasporti, che impatta pesantemente sull’incolumità dei cittadini. Per questo sarebbe doveroso da parte di chi è il responsabile operare perché le regole siano rispettate con controlli mirati, come da tempo le imprese serie chiedono, inascoltate. Controlli, ovviamente, che devono includere i Tir provenienti da altri Paesi. Questo oggi non avviene e i risultati si vedono” conclude.