La sanità in Calabria ha seminato molti scandali dagli errori di referti medici e referti falsi, sistemi illeciti e il divario informativo fra operatori sanitari e fornitori di beni e servizi, condizione normale in cui operano buona parte delle aziende sanitarie, per non parlare degli scandali che hanno visto tanto denaro pubblico sparire verso altre mete oppure tasche. Ma parliamo oggi del trasferimento dell’Asp Lamezia.
C’è anche una malasanità dovuta a mal gestione del comparto che spinge sempre di più i cittadini calabresi a emigrare per curarsi, accentuando sempre di più costi a carico della Regione. Ma c’è anche la buona sanità, nicchie create e volute da uomini che non si sono scomposti alle occasioni voluttuarie, hanno pensato alle loro responsabilità e anche alla loro terra.
C’è anche chi in politica cerca di mettere in discussione ciò che è bene per la cittadinanza, come Antonio Mazzei di Azione Identitaria Calabria che vede espropriare nella sua provincia di un servizio indispensabile.
“Il paventato trasferimento, degli uffici amministrativi della sede dell’Asp Lamezia Terme nella città di Catanzaro, è figlio legittimo di una burocrazia che ha una sua logica nell’organizzazione della sanità su base provinciale cosi come concepita dalla politica nel 2007, quando furono cancellate le Asl” dice Mazzei .
E ribadisce anche che “Da quella scellerata decisione la sanità a Lamezia Terme non ha più pace ed ha conosciuto solo declini con i vari depotenziamenti del nosocomio e, dopo aver colpito l’ospedale nella sua effettiva e concreta operatività, ecco ora manifestarsi l’intenzione di affondare un altro mortale colpo al tessuto socio-economico della città della piana con il trasferimento di uffici che a Lamezia avrebbero una loro logica di ubicazione sia geografica sia anche più intrinsecamente di settore, dal momento che gli immobili sono di proprietà della stessa Azienda sanitaria.
Questa volontà dei vertici dell’Asp Lamezia a noi di Azione Identitaria non ci sorprende più di tanto in quanto le regole del gioco sono queste, viste le riorganizzazioni sanitarie che si sono avute negli anni, e sacrosante e legittime saranno le vibranti proteste che potranno alzarsi dal popolo e da quelle forze politiche ed associazioni che non hanno mai avuto alcuna responsabilità in merito allo sfacelo sanitario di Lamezia Terme.
Noi di Azione Identitaria chiediamo all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro se sia pragmaticamente congeniale ed utile trasferire uffici da una città ad un’altra, sacrificando così oltre che una certa centralità geografica, anche un certo risparmio economico soprattutto in una fase commissariale del settore a livello regionale fatto di tagli ai servizi, dal momento che la stessa Asp Lamezia andrebbe a pagare un affitto ad un privato per la nuova eventuale collocazione dei suoi uffici amministrativi nella città capoluogo.
Una riorganizzazione burocratica, gestionale e logistica che solo nella forma può avere un compiuto senso logico ma che nella pratica non ha alcuna concreta valenza e, ben lontani da sterili campanilismi che da ferventi nazionalisti rigettiamo, chiediamo all’ Asp perché?”