Il Capo dello Stato, in visita al Cremlino, riavvicina la Russia all’Unione europea
MOSCA – Nel giorno in cui il segretario di Stato americano Rex Tillerson getta benzina sul fuoco della crisi siriana, a riallacciare i rapporti tra Europa e Russia ci pensa il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita ufficiale a Mosca.
La Siria e il futuro di Assad al centro del G7
Al G7 dei ministri degli Esteri allargato ai Paesi del Golfo ed alla Turchia in corso a Lucca, lo stesso Tillerson che a fine Marzo aveva dichiarato che il destino del presidente siriano Bashar al Assad deve essere determinato dal popolo siriano e non dagli stranieri ha cambiato idea e direzione.
“Il regno di Assad è al capolinea” sono state le sue parole, condivise anche dagli altri ministri seduti al tavolo, dal francese Jean-Marc Ayrault al nostro Angelino Alfano.
Dopo il grande gelo tra Washington e Mosca calato in seguito al presunto attacco con armi chimiche a Khan Sheikhoun e il successivo lancio di 59 missili Tomahawk sulla base siriana di Shayrat che ha fatto infuriare il Cremlino, qualche segnale positivo però si intravede all’orizzonte.
Dal G7 in Toscana è emersa la posizione comune che sul futuro della Siria è necessario il coinvolgimento della Russia(“Non va isolata, anzi nei limiti del possibile va coinvolta nel processo di transizione” ha spiegato Alfano).
Mattarella al Cremlino: “Sulle armi chimiche accertare le responsabilità”
Una mano al riavvicinamento tra Mosca e l’Unione europea ha provato a darla anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale nella Federazione Russa.
Dopo aver incontrato il premier Dmitrij Medvedev, il Capo dello Stato accompagnato dal Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Vincenzo Amendola, è stato ricevuto al Palazzo del Senato del Cremlino dal Presidente russo Vladimir Putin.
Mattarella, al termine del bilaterale, ha parlato di un “dialogo positivo e produttivo, in tutti i settori. Il moltiplicarsi, sul piano internazionale, di focolai di tensione e di conflitto e la preoccupante tendenza alla polarizzazione delle posizioni negoziali alla quale assistiamo deve indurci a riflettere intensamente sulla necessità di moltiplicare atteggiamenti e scelte responsabili e di consolidare iniziative di dialogo”.
“Riguardo alla Siria, i drammatici fatti della settimana scorsa dimostrano l’urgente esigenza di trovare soluzioni condivise alla crisi, soluzioni che devono scaturire da un dialogo a molteplici livelli: tra parti siriane oggi contrapposte, tra attori regionali e nell’ambito della comunità internazionale nel suo complesso” ha affermato Mattarella.
“Si deve lavorare per una soluzione politica sostenibile, sotto l’egida dell’ONU e nel percorso tracciato dai negoziati di Ginevra. Lo si deve alle centinaia di migliaia di vittime e feriti causati da una violenza insensata, lo si deve ai milioni di profughi e sfollati. L’uso di armi chimiche – o comunque bandite dalla Convenzione di Ginevra – è inaccettabile” ha sottolineato.
“Auspichiamo che Mosca – come tutti – possa esercitare tutta la sua influenza per evitare che attacchi simili possano ripetersi e riteniamo fondamentale il principio dell’accertamento delle responsabilità delle violazioni più gravi e del loro perseguimento” ha aggiunto il Capo dello Stato” ha proseguito.
“L’Italia è pronta a fare la sua parte, sia nel quadro dell’importante sforzo portato avanti dall’Unione Europea – di cui la conferenza di Bruxelles rappresenta uno sviluppo incoraggiante – sia in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU” ha concluso.
Parole che hanno trovato pienamente d’accoro anche Putin che ha sottolineato l’interesse comune nel “ricostruire i rapporti pratici fra la Russia e l’Unione europea su base paritaria”.
“Con il Presidente Mattarella c’è stata una conversazione franca e concreta su diverse questioni. Abbiamo discusso della minaccia terroristica che solo gli sforzi comuni di tutta la comunità internazionale può sconfiggere. E abbiamo anche affrontato il tema degli strumenti per raggiungere la pace in Medio Oriente e in Siria” ha aggiunto.