Firmato il protocollo d’intesa tra ANCI e AIG
ROMA – Un Ostello in ogni città! Un sogno, però non utopistico, ma al contrario concretamente e anche rapidamente realizzabile, per rivedere finalmente crescere il turismo italiano dopo anni di stasi. E tramite il rilancio del turismo, ridare fiato all’economia e al “buon umore” del Belpaese, cercando di far riacquistare all’Italia la sua abituale e meritata “centralità” di meta preferita a livello mondiale, cominciando a recuperare preziose posizioni nella classifica delle presenze turistiche, giovanili e studentesche in particolare, in cui l’Italia degli ultimi anni ha invece incredibilmente perso più di una partita…
I dati, come sappiamo, parlano infatti di un Paese che in tema di attrazione turistica mondiale è sceso incredibilmente dal 1° al 6° posto. E le previsioni immediate non sono al rialzo, per quanto ne possa dire diversamente la politica. Un fatto ingiustificabile, paradossale, che va contro e che fa torto alle infinite bellezze, risorse, “incanti”, dell’Italia, rallentandone l’auspicata crescita.
E’ appunto per questo, partendo dal turismo e dal progetto di “Un Ostello per ogni città”, che l’AIG-Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù e l’ANCI-Associazione Nazionale Comuni d’Italia, viste le rispettive competenze e missions, hanno stretto un patto per promuovere nelle sedi istituzionali e in ogni altra occasione ritenuta opportuna, la sensibilizzazione e la promozione del turismo giovanile e la conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale e ambientale. Impegnandosi, in particolare, a promuovere un’azione di sensibilizzazione delle Amministrazione comunali per la diffusione del modello di accoglienza legato agli Ostelli per la gioventù. Ciò, identificando gli Ostelli per quelli che sono diventati oggi: moderni centri di aggregazione sociale, più che semplici luoghi di ospitalità; luoghi di incontro in cui poter attivare iniziative congiunte, culturali ed educative e momenti di inclusione ed integrazione.
Con questo protocollo, l’ANCI auspica il riconoscimento delle articolazioni territoriali dell’AIG come interlocutori diretti dei Comuni per la realizzazione delle varie iniziative di promozione turistica, nonché l’inserimento di rappresentanti della stessa Associazione nelle Commissioni Turistiche comunali e di Promozione del Territorio; quindi il formale riconoscimento di AIG presso le Regioni, quale interlocutore nella programmazione della politica turistica. Si impegna altresì a supportare l’AIG nella riqualificazione e nel riposizionamento del ruolo degli Ostelli della Gioventù attraverso l’azione dei giovani amministratori della consulta Anci Giovani. Tutto questo, dato anche il fatto che l’ANCI promuove fra i Comuni la sperimentazione di progetti innovativi e lo scambio di buone pratiche relativamente alle politiche di promozione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e del turismo.
L’AIG, che ha per scopo istituzionale proprio la promozione del turismo giovanile attraverso la realizzazione e gestione degli Ostelli per la Gioventù, oltre l’attuazione di ogni altra iniziativa idonea a favorire il miglioramento morale, culturale e fisico della gioventù mediante la pratica del turismo, considerato mezzo insostituibile per la promozione sociale dei giovani e favorirne la reciproca conoscenza e quindi l’affermazione dei sentimenti universali di pace e fraterna solidarietà, trova dunque preziosa linfa e spinta in quest’importante partnership con ANCI e in questo progetto di “Un Ostello per ogni città”: cioè, propriamente, come spiega il Presidente nazionale di AIG Filippo Capellupo: “nell’idea e nella prospettiva galvanizzante di vedere presto un Ostello attivo in ogni realtà urbana italiana, ma anche al di fuori, nell’hinterland, per costruire comunque la grande nuova rete dell’AIG lungo l’intero territorio italiano. E’ per questo nobile, concreto, e utile scopo, che le due sigle si sono messe al lavoro, cominciando già dai prossimi giorni con una campagna di sensibilizzazione ed informazione sul tema, con incontri, tavole rotonde e conferenze stampa in ogni capoluogo di regione, dove oltre ad illustrare le fattibilità del progetto, si avanzerà sostanziale richiesta di prendere in gestione dagli Enti comunali in particolare, in qualunque forma utile e cioè con affiliazione, gestione diretta, affidamento, partnership privata o pubblico\privata, cooperativa, etc., strutture comunali in disuso, dimore storiche, edifici inutilizzati o abbandonati, e quant’altro sia idoneo ad essere trasformato in un nuovo e moderno Ostello e in una struttura di ospitalità e di promozione culturale al servizio delle città e del Paese. Ci sono disponibili tantissime strutture in ogni dove. Lo sappiamo, lo sanno tutti, e lo sanno gli amministratori. E sovente si tratta di strutture il cui inutilizzo diventa un costo non più sostenibile. Trasformarle in Ostelli della rete nazionale di AIG, e tramite AIG di quella mondiale dell’IYHF, significherebbe salvarle dal degrado e condurle a nuova vita. E quando, e se, si tratta di strutture in buono stato, vorrebbe dire renderle immediatamente redditizie, oltre che prestate ad una causa sociale, culturale, comune e nazionale”.
Il presidente Capellupo ricorda poi il fatto che le gite scolastiche italiane sono state praticamente annullate a causa della lunga crisi: “un peccato, una mortificazione, oltre che una seria battuta d’arresto nel percorso formativo e di ‘cittadinanza’ degli studenti che con le gite si scoprono ‘comunità’. Anche in questo senso, allora, rilanciare la rete degli Ostelli, poter disporre di strutture accoglienti, economiche, diffuse sull’intero territorio, potrebbe significare anche la ripresa delle gite, italiane, ma pure estere in Italia. Naturalmente, intese come ‘scuola fuori dalla scuola’. Come estensione educativa oltre i limiti del proprio stretto circolo. Come incontro e scoperta, più che come semplice svago. Così come ben insegnava il fondatore dell’AIG, il leggendario Aldo Franco Pessina, già nel lontano 1945, quando l’AIG faceva la sua prima apparizione nel Paese, destinata nel tempo a scrivere una pagina fondamentale del nostro turismo, che è proseguita ininterrotta sino ad oggi, e che ora si ripropone in tutta la sua forza, attualità, e direi anche propriamente, ‘necessità’. Quella di rinnovare il binomio Ostelli e Scuola, da sempre e in tutt’Europa inscindibile. Non vorrei dire, ma non è forse un caso che gli Ostelli si siano più diffusi la dove è più elevato il welfare – leggi Nord Europa. In quei Paesi in cui gli Ostelli sono, appunto, la prova del livello civico e sociale di Paesi e Governi che li hanno voluti e sostenuti – per esempio portandovi obbligatoriamente le gite scolastiche, escludendo gli alberghi e i resort – quindi finanziati e resi funzionali e numerosi. E forse, anzi, sicuro, è anche l’effettivo ruolo e contributo che gli Ostelli hanno avuto per il raggiungimento di questi livelli di welfare e civiltà di medesimi Paesi e Governi…”.