Confermati, nella bozza visionata da Agipronews, anche i maggiori prelievi su slot e Videolottery
ROMA – Si metteranno in tasca un po’ meno, se sarà confermata la bozza della manovrina definita dal Governo, i fortunati che vincono al Lotto e oltre 500 euro ad alcune lotterie e ai Gratta&Vinci. Aumento del prelievo su slot e Videolottery, incremento della ritenuta sulle vincite del Lotto, raddoppio della “tassa sulla fortuna” sono infatti le misure riguardanti i giochi previste nella bozza della manovra bis che Agipronews ha potuto visionare.
Nel dettaglio: il prelievo erariale sulle slot, che ha fatto infuriare l’associazione dei gestori ASTRO, passa dal 17,5% al 19%, calcolato sull’ammontare delle somme giocate. Il preu sulle Vlt passa dal 5,5% al 6%. Per quanto riguarda il Lotto, la ritenuta sulle vincite, prevista finora al 6%, sale all’8% a decorrere dal 1° ottobre prossimo. Raddoppia dal 6 al 12% (sempre dal 1° ottobre) la cosiddetta “tassa sulla fortuna”, introdotta nel 2012 sulla parte di vincite eccedente i 500 euro su Gratta&Vinci, Superenalotto, Win for Life e Videolottery.
Secondo le stime del Governo l’impatto di queste misure potrebbe garantire allo Stato un maggiore gettito di circa 250 milioni per il 2017: 200 dagli apparecchi e circa 45 dalla “tassa sulla fortuna”. In totale, nel triennio 2017-2019, le maggiori entrate potrebbero ammontare a circa 1 miliardo e 100 milioni: 471 milioni nel 2018 e 424 milioni nel 2019.
Che cos’è la “tassa sulla fortuna”
Il meccanismo, che nell’ultimo trimestre 2017 produrrà circa 45 milioni di nuove entrate, è in vigore dal 1° gennaio 2012. Prevede l’applicazione, come recita il decreto del Mef del 16 dicembre 2011, di un “diritto del 6 % sulla parte della vincita eccedente l’importo di euro 500,00”. Viene quindi tassata non l’intera vincita, ma solo la parte che eccede i primi 500 euro.
La tassa si applica dal 2012 a Gratta&Vinci, Superenalotto, Win for Life, Videolottery. Restano esclusi Lotteria Italia, scommesse, poker e casinò online, bingo e slot machine. Diversa la situazione per quanto riguarda il Lotto, la cui regolamentazione è precedente alla “tassa sulla fortuna”: tutte le vincite, anche quelle inferiori ai 500 euro, vengono tassate al 6%.
Con l’entrata in vigore della legge del 2012, il Governo prevedeva un extra gettito annuo di 150 milioni per il triennio successivo. Il decreto ha però provocato il ricorso al Tar dei dieci concessionari di rete delle Vlt, secondo i quali era necessario più tempo per introdurre nelle macchine i software atti a calcolare le somme da trattenere in conformità di legge. Il Tar Lazio ha rimandato la questione alla Corte Costituzionale e l’addizionale del 6% per le Vlt è stata applicata solo dall’agosto del 2014.
Nel 2016, fa sapere Agipronews, le entrate complessive derivanti dalle tasse sulle vincite sono state di circa 400 milioni di euro, di cui 300 milioni da ricondurre al gioco del Lotto. Il gettito aggiuntivo dopo l’aumento delle aliquote è stimabile – a regime, cioè dal 2018 – in 200 milioni annui.
Prelievo su slot e Vlt garantirà 200 milioni in più allo Stato
L’aumento del prelievo sulle slot (dal 17,5 al 19%) deciso con la manovrina di questi giorni è l’ultimo ritocco di un’aliquota che negli anni scorsi è aumentata ripetutamente. Nel 2003, all’introduzione degli apparecchi nel comparto dei giochi leciti, il preu ammontava al 13,5%, per poi scendere al 12% nel 2007 e risalire nel 2008 in pochi mesi prima al 12,7 e poi al 13,4%. A partire dal 2009, nuova aliquota: preu al 12,6% con possibili ribassi a scaglioni in caso di incrementi della raccolta.
La successiva modifica è datata 2012: il prelievo, riporta Agipronews, fu ridotto all’11,8%, che rappresenta il picco minimo di tassazione. Di lì in poi la crescita dell’aliquota è stata continua: nel 2013 è stata portata al 12,7%, nel 2013 al 13%. Pesante l’aumento deciso a fine 2015, con la Legge di Stabilità, che ha elevato la tassa di quattro punti portandola al 17,5%.
Va rilevato come la percentuale del preu si riferisca all’intera raccolta, cioè al denaro materialmente inserito negli apparecchi. Ciò vuol dire che, considerando ciò che effettivamente incassano gli operatori una volta pagate le vincite (pari attualmente al 70% degli incassi), l’aliquota reale supera il 63%.
In continuo aumento anche il prelievo delle Videolottery: inizialmente (nel 2009) era al 2%, per poi passare prima al 4% (2012), poi al 5% (2013) e infine al 5,5% in occasione della Legge di Stabilità 2016. Con la manovrina del Governo Gentiloni le Vlt passano al 6%: il peso fiscale reale in questo caso – considerando che le macchine sono regolate per restituire circa l’88% medio di vincite – è pari esattamente al 50% dei ricavi della filiera
Gli apparecchi da intrattenimento, informa Agipronews, hanno dato nel 2016 un rilevante contributo complessivo alle casse erariali: le slot hanno garantito all’erario 4,6 miliardi (su una spesa degli italiani pari a 7,5 miliardi), le Vlt hanno versato 1,3 miliardi (totale spesa 2,8 miliardi).