Il ministro dei Beni Culturali attacca la giunta capitolina: “Usati argomenti falsi per opporsi”
ROMA – È scontro aperto tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, sull’area archeologica del Colosseo. La giunta capitolina, come annunciato in Campidoglio dalla stessa Raggi, ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della delibera che istituisce il ‘Parco archeologico del Colosseo’.
Secondo la sindaca della Capitale “la delibera potrebbe cambiare radicalmente le modalità di gestione del patrimonio culturale archeologico di Roma e l’amministrazione”.
“Il Parco archeologico – ha aggiunto la Raggi – dovrebbe gestire l’area dei Fori del Colosseo creando una zona di seria A e zone di serie B. Per me tutto questo è inaccettabile”.
Secondo la prima cittadina del Movimento 5 stelle “il Governo sembra che voglia gestire in totale autonomia e senza alcuna concertazione con l’amministrazione il patrimonio locale. Una modalità che non ci convince e che per noi è inaccettabile”.
La risposta del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, non si è fatta attendere. “È incredibile che i 5 stelle che si riempiono quotidianamente la bocca di cambiamento, trasparenza e innovazione ricorrano davanti al Tar per bloccare a Roma una riforma che sta dando frutti in tutta Italia” ha affermato. Il decreto prevede anche una selezione internazionale per la nomina del suo direttore.
“Con il provvedimento che la giunta Raggi ha impugnato davanti al Tar il Parco archeologico del Colosseo diventa finalmente un istituto autonomo dotato di un proprio bilancio e con un direttore scelto con una selezione internazionale, che è già in corso e a cui hanno presentato domanda 84 candidati da tutto il mondo” aggiunge Franceschini.
“Il percorso adottato per il Colosseo è lo stesso identico percorso che ha portato in Italia profondi cambiamenti al sistema museale, apprezzati in tutto il mondo e che stanno dando importanti risultati. Il Colosseo seguirà dunque lo stesso percorso che hanno seguito gli Uffizi, la Reggia di Caserta, Brera, Pompei e tutti gli altri istituti autonomi” prosegue il ministro.
“Per opporsi a questo vengono usati argomenti falsi, infatti, non cambierà nulla nel rapporto tra la città e l’area archeologica e resterà identico l’utilizzo degli incassi del Colosseo su Roma” conclude Franceschini.