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Palermo accoglie l’istallazione “Odyssey” di Ai Weiwei

Ai Weiwei Studio

Ai Weiwei Studio

L’opera sarà visibile allo ZAC fino al 20 giugno

ROMA – Sarà visibile fino al 20 giugno Odyssey, l’installazione realizzata da Ai Weiwei per lo spazio espositivo di ZAC – Zisa arti contemporanea.

Odyssey, l’installazione realizzata da Ai Weiwei

Oltre mille metri quadrati di “floorpaper” con un motivo iconografico composto da un intreccio di immagini tratte dai social media e dal materiale raccolto dall’Artista nel corso dei suoi viaggi nei diversi campi profughi del mondo, e organizzato formalmente secondo stilemi che si ispirano agli elementi grafici e compositivi delle antiche civiltà greche ed egizie. Le illustrazioni stilizzate in bianco e nero presentano immagini giustapposte, come nella pittura vascolare greca, e i contenuti rimandano all’immaginario mediatico del XXI secolo, rappresentato da scene di militarizzazione, migrazione, fuga e distruzione.

Cos’è Odyssey

Odyssey nasce da un progetto di ricerca sui rifugiati e sui campi profughi nel mondo, avviato nel 2015 dal grande artista cinese che vive e lavora tra Berlino e Pechino ed è stato promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e da Amnesty International Italia nell’ambito di “Diritti in Cantiere”, una ricca serie di iniziative culturali ed educative che ha preceduto i lavori della sua XXXII Assemblea generale. L’organizzazione è di ruber.contemporanea, in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Palermo | dICODA Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’Arte.

Un progetto di ricerca che ha radici profonde, come spiega lo stesso artista: «Ho pensato alla mia esperienza come rifugiato. Quando sono nato, mio padre, Ai Qing, è stato denunciato come nemico del partito e del popolo. Siamo stati mandati in un campo di lavoro in una regione remota lontano da casa […] È un’esperienza terribile essere considerato straniero nel tuo paese, nemico della tua gente e delle cose che più mio padre amava» (Laundromat, Jeffrey Deitch Gallery, New York, 2016). Il suo interesse per lo studio di questo tema nasce già nel 2011, quando Ai Weiwei viene arrestato, ma può concretizzarsi solo nel 2015 quando gli viene restituito il passaporto e la possibilità di viaggiare fuori dalla Cina per visitare i campi profughi di diversi paesi, tra cui Grecia, Turchia, Libano, Giordania, Israele, Gaza, Kenya, Afghanistan, Iraq, Pakistan, Bangladesh, Messico. Nel 2016 gira un documentario sulla situazione mondiale dei rifugiati.

Odyssey

Ai Weiwei, da sempre impegnato tra attivismo politico e ricerca artistica, è forse l’artista cinese oggi più famoso nel mondo e nel 2015 è stato nominato Ambasciatore della Coscienza di Amnesty International. Ha realizzato per Palermo un’istallazione di straordinaria forza che condensa in una grafica allo stesso tempo terribile per la forza dei contenuti e accattivante per la pulizia della forma, le immagini raccolte in questi anni di ricerca.

In programma giovedì 11 e venerdì 12 maggio conferenze: “L’artista e il potere” con Alessandro Dal Lago e Serena Giordano e “Ai Weiwei e gli artisti della dissidenza in Cina” con Andrea Curella e Andrea Feliciello/ Accademia di Belle Arti di Palermo a cura di Emilia Valenza.

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