Al Supercinema modernissimo arriva Gianni Amelio con tenerezza


Domenica 7 maggio, a Cosenza la presentazione della pellicola alla presenza del regista

Domenica 7 maggio, alle ore 20.30, sul palco del Supercinema Modernissimo arriverà il regista calabrese Gianni Amelio. Una serata per presentare il suo ultimo film “la Tenerezza”. Al termine della proiezione, dunque, sarà ospite di una conversazione con il pubblico.

La Tenerezza” è scritto da Gianni Amelio, in collaborazione con Alberto Taraglio e Chiara Valerio (liberamente ispirato al romanzo “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone). Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza.

Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano.

Un cast d’eccesione per la sua ultima fatica cinematografica: Elio Germano, Micaela Ramazzotti, Giovanna Mezzogiorno, Greta Scacchi, Maria Nazionale e Renato Carpentieri.

Amelio è tornato a fare un film, dopo un libro e alcuni documentari, e lo ha fatto a suo modo e in grande stile con la sensibilità e il tocco d’autore che lo ha sempre contraddistinto. “Qui c’è un padre che vive da solo da quando è morta sua moglie-racconta Amelio-che ha lasciato la sua amante e che ha un rapporto inesistente con i suoi due figli. C’è una figlia che lo ama molto ma che lui respinge.

Ad un certo punto c’è una sua rinascita, una specie di primavera. A questo punto il suo carattere si scioglie, lui entra in una nuova famiglia e qualcosa si muove. Qualcosa cambia però: la vita ha anche delle trappole, ha anche delle cose che sono in agguato e che noi non riusciamo ad intravedere in tempo.

Alla fine però succede qualcosa che fa precipitare gli eventi”. Dunque, il regista va a stanare la tenerezza nascosta nelle stanze della casa oscura di Lorenzo (cui la fotografia di Luca Bigazzi regala ombre profonde e fragili chiaroscuri) e nelle pieghe del viso stanco e chiuso di quell’uomo che dichiara di non amare nessuno.