La Confederazione chiede di tutelare imprese agricole “evitando pericolosi allarmismi”
ROMA – Dopo l’incendio di venerdì scorso alla Eco X di Pomezia e l’allerta sanitaria per la nube tossica che si è alzata in cielo, il commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, ha sancito il divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali entro i 5 chilometri dal luogo del rogo.
“L’agricoltura è la prima vittima certa dell’emergenza e occorre quindi individuare al più presto le procedure per il rimborso dei danni alle aziende che non possono più vendere al pubblico i prodotti del proprio lavoro” afferma al riguardo la Coldiretti.
La Confederazione in una nota assicura piena collaborazione con le autorità impegnate nell’affrontare l’emergenza dopo il disastro all’impianto di stoccaggio di via Pontina Vecchia, ma annuncia la volontà di costituirsi parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall’incendio, nel procedimento penale che sarà eventualmente aperto, a tutela delle oltre 150 aziende agricole presenti nei circa 4mila ettari di terreno dove è stata preclusa la vendita dei prodotti agricoli.
“Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini e le imprese agricole evitando però pericolosi allarmismi verificando la realtà dei fatti su dati e analisi concreti e accertare le responsabilità e i danni diretti ed indiretti alle imprese agricole impegnate nel garantire la qualità delle produzioni locali” conclude la Coldiretti.
Codacons denuncia Comune di Pomezia, Asl e Vigili urbani
Intanto sull’incendio alla Eco X di Pomezia il Codacons presenterà oggi un nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Velletri, chiedendo una estensione delle indagini e accertamenti sui materiali smaltiti presso l’impianto.
“A seguito delle notizie emerse nelle ultime ore, secondo cui i residenti avrebbero più volte segnalato al Sindaco di Pomezia e al capo dei Vigili urbani i rischi derivanti dall’accumulo di plastica e immondizia nel cortile della società, senza tuttavia ottenere alcuna risposta, crediamo sia doveroso estendere le indagini nei confronti del Comune di Pomezia e degli enti responsabili, Polizia Municipale e Asl, alla luce delle possibili fattispecie di concorso in incendio, disastro ambientale, diffusione di sostanze tossiche e omissione di atti d’ufficio” spiega il presidente Carlo Rienzi.
“Un passo necessario per verificare se le istituzioni locali abbiano avuto eventuali responsabilità nell’incidente, e per capire se sia stato fatto tutto il possibile per evitare l’incendio” aggiunge Rienzi.
“Chiediamo inoltre alla Procura di Velletri di acquisire tramite sequestro tutta la documentazione (bolle di accompagnamento, fogli di scarico, ecc.) relativa alla merce trattata presso lo stabilimento Eco X, al fine di accertare la possibile presenza di materiale pericoloso per la salute umana” afferma ancora il presidente del Codacons.
L’associazione dei consumatori, infine, fa sapere che pubblicherà oggi stesso sul proprio sito www.codacons.it il modulo attraverso il quale i residenti dei 21 comuni coinvolti nell’incendio, così come aziende e attività commerciali, potranno costituirsi parte offesa nell’inchiesta della magistratura e avviare l’iter per ottenere il risarcimento dei danni subiti.