Gli studenti e l’Europa: arriva la Carta della Generazione Erasmus


Presentata oggi in occasione dei 30 anni del Programma. La Ministra Fedeli: “Continuare su questa strada”

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La Carta è il documento politico-culturale elaborato da studenti ed ex partecipanti al Programma

FIRENZE – Avviare un dialogo tra decisori politici, studenti e partecipanti al Programma Erasmus per dare un nuovo impulso all’Europa di domani. Con questo obiettivo a Firenze, nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio, si è tenuto “Erasmus+ e il futuro dell’Europa”, evento che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni organizzate nel capoluogo toscano dalle Agenzie nazionali Erasmus+ Indire, Inapp e ANG per i trenta anni dalla nascita di Erasmus.

Alla presenza della Ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, del Sottosegretario con delega alle Politiche e agli Affari europei, Sandro Gozi, e del Sottosegretario al Ministero del Lavoro, Luigi Bobba, i rappresentanti di Indire, garagErasmus ed Erasmus Student Network Italia hanno consegnato la Carta della Generazione Erasmus, il documento politico-culturale elaborato da studenti ed ex partecipanti al Programma nell’ambito degli Stati Generali della Generazione Erasmus. Il documento integrale può essere scaricato sul sito www.indire.it.

A seguire, si è svolta la tavola rotonda, con rappresentanti istituzionali italiani ed europei e una selezione di storie di successo raccontate da alcuni pionieri Erasmus che hanno vissuto la loro esperienza di mobilità nei primissimi anni del Programma.

Durante la conferenza, per celebrare i 30 anni di un programma da molti definito “il più grande successo dell’Europa”, si è esibita l’Orchestra Erasmus, formata da 40 studenti che provengono da venti conservatori italiani.

“È un impegno del Governo leggere ed attuare quanto scritto nella carta della Generazione Erasmus. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito in trent’anni a rafforzare il Programma” ha sottolineato la ministra Fedeli.

“Credo sia importante continuare su questa strada ed estendere questa esperienza sempre di più alle ragazze e ai ragazzi che non hanno risorse economiche per poter partecipare. Dobbiamo impegnarci su questo nel corso del prossimo Consiglio dell’Istruzione a livello europeo. Bisogna strutturare la possibilità di fare Erasmus anche alle scuole superiori” ha aggiunto la Ministra.

“È altrettanto importante, soprattutto per le novità che abbiamo messo in campo in Italia con le esperienze di alternanza scuola lavoro, attivare scambi professionali dentro il programma Erasmus. Dobbiamo lavorare perché quando le ragazze e i ragazzi partono si trovino sempre in condizioni di sicurezza e soprattutto dobbiamo impegnarci per immettere nei percorsi formativi scolastici l’educazione europea, la conoscenza della storia dell’Europa” ha concluso Fedeli.

Il Sottosegretario Sandro Gozi ha aggiunto che “l’Europa è la sua storia, il suoi valori, la fatica di tanti per raggiungere le conquiste che oggi a molti sembrano scontate. Ma è anche un fantastico moltiplicatore di opportunità e il miglior antidoto ai populismi. L’Europa è il futuro, i giovani, la possibilità di viaggiare e imparare lingue e culture diverse”.

“È per questo che oggi la festeggiamo nel modo migliore celebrando i 30 anni del programma Erasmus. Oggi dobbiamo dire grazie all’Europa perché grazie ad essa, dopo due guerre mondiali, abbiamo avuto sessant’anni di pace e prosperità: siamo passati dalla generazione Auschwitz alla generazione Erasmus. Il Programma è lo strumento migliore per creare una generazione di cittadini europei bisognerebbe estenderlo anche oltre l’ambito universitario” ha concluso.

Per il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, “la consegna della Carta ai decisori politici al Festival d’Europa conclude un percorso iniziato tre mesi fa a Roma, quando la nostra Agenzia, insieme a ESN e garagErasmus, ha invitato gli studenti della Generazione Erasmus a immaginare un futuro diverso per l’Europa”.

“Siamo orgogliosi di aver favorito questo cammino, nella speranza che la Carta della Generazione Erasmus possa diventare un punto di riferimento per giovani, cittadini e istituzioni, contribuendo alla costruzione di un’Europa più unita e integrata” ha concluso.