Rivolta (Confcommercio): “Serve una risposta efficace anche per le imprese con più di 5 dipendenti”
ROMA – Mentre la questione voucher infiamma il dibattito interno al centrosinistra, dalle Confederazioni arrivano appelli al Governo per trovare uno strumento alternativo.
Sul fronte politico gli esponenti del Movimento Democratici e Progressisti, dopo l’ipotesi di un emendamento Pd alla manovra che reintrodurrebbe forme molto simili ai ‘vecchi’ voucher, ha minacciato di non votare la fiducia al testo che arriverà la settimana prossima a Montecitorio.
In attesa di conoscere la scelta dell’esecutivo sullo strumento sostitutivo, le associazioni di categoria sono in pressing sul Governo.
“L’abolizione dei voucher ha lasciato un vuoto normativo da colmare con urgenza perché tutte le attività oggi scoperte esistono ancora e non scompariranno. Né verranno coperte con contratti tradizionali che non sono idonei per l’occasionalità, l’imprevedibilità e la saltuarietà di quelle prestazioni” commenta il Direttore Generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, sulle ipotesi di intervento in materia di lavoro occasionale.
“L’assenza di una valida alternativa – prosegue Rivolta – sta generando grandi difficoltà in tutte le imprese che prima potevano contare su uno strumento legale mentre oggi, davanti a questo vuoto, molti imprenditori hanno già rinunciato perdendo spazi di attività. E perderanno occasioni di guadagno anche i prestatori, persone che per oltre il 70% dei casi disponevano di altri redditi da lavoro, da pensione, da sussidi e arrotondavano volentieri con il voucher le loro entrate”.
Per Rivolta è positivo il fatto che “si garantisca piena tracciabilità e trasparenza ma le imprese, anche quelle con più di 5 dipendenti, si aspettano una soluzione semplice, efficace e non parziale”.
Sul tema è intervenuta anche la Coldiretti. “Con le attività relative a frutta e ortaggi a pieno regime, è allarme nelle campagne dove servono alternative ai voucher per garantire i raccolti e non perdere opportunità di lavoro per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati in agricoltura nell’attività stagionale” commenta la Confederazione.
Per Coldiretti è necessario “individuare una valida alternativa che possa rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori per non perdere opportunità occupazionali e compromettere l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi. L’impiego dei voucher in agricoltura è praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente ‘incatenato’ all’originaria disciplina sperimentale con tutte le iniziali limitazioni: solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito”.
“In agricoltura – conclude la Coldiretti – sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto all’anno precedente e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori”.
Cgil: presidio al Pantheon e appello a Mattarella
Oggi intanto la Cgil ha organizzato un presidio in Piazza della Rotonda (Pantheon) “indetto per manifestare contro l’eventuale approvazione da parte del Parlamento di emendamenti che prefigurerebbero il ritorno dei voucher con norme peggiori” si legge in una nota dell’organizzazione sindacale.
Martedì scorso il Comitato direttivo della Confederazione ha approvato un ordine del giorno sui voucher e sul rischio di una nuova normativa sul lavoro occasionale, annunciando che “se questo tentativo si concretizzerà in un provvedimento di legge, la Cgil porrà in atto una ferma e coerente azione di contrasto, facendo sin da subito appello al Presidente della Repubblica affinché intervenga, facendosi garante del rispetto della Costituzione e del diritto di voto da parte dei cittadini”.
L’ordine del giorno del Comitato direttivo ha inoltre dato “mandato alla Segreteria, in ragione delle eventuali decisioni parlamentari, di promuovere sia una petizione popolare per il rispetto dell’art. 75 della Costituzione repubblicana, sia una grande manifestazione nazionale alla quale chiamare a partecipare lavoratori, pensionati, cittadini e tutte le organizzazioni democratiche del Paese”.
Vaccarino (CNA): “Giudizio positivo sulle nuove regole”
È positivo invece il giudizio della CNA sull’introduzione, tra gli emendamenti alla manovra, di un nuovo meccanismo per regolare il lavoro accessorio, utilizzabile dalle imprese di minore dimensione.
“L’emendamento colma la lacuna normativa creata dall’abolizione dei voucher e risponde all’esigenza di garantire pieni diritti ai lavoratori e di offrire alle imprese uno strumento snello e rapidamente attivabile” spiega il presidente della CNA, Daniele Vaccarino.
“Vorremmo che l’utilizzo di questo strumento – ha aggiunto – fosse permesso almeno a tutte le microimprese, quelle con meno di dieci dipendenti, dal momento che l’indicazione di un limite economico per singola impresa già assicura il corretto utilizzo dello strumento”.