Lo rivelano i risultati dell’indagine Abi Lab sulla sicurezza online
ROMA – I servizi bancari sul web oggi si caratterizzano per più sicurezza e prevenzione contro le frodi informatiche. In un ecosistema finanziario estremamente interconnesso e digitale cresce infatti l’impegno del settore bancario per contrastare il fenomeno dei crimini informatici. Grazie ai presidi informatici delle banche solo 1 su 50.000 clienti ha subìto un danno economico, in diminuzione rispetto al 2015.
Attraverso presidi tecnologici, strumenti di ultima generazione e procedure sempre più innovative in grado di rilevare e bloccare tempestivamente operazioni e comportamenti che potrebbero rivelarsi tentativi di frode dei criminali cibernetici, gli istituti conciliano protezione, riservatezza e sicurezza con l’esigenza della clientela di fare operazioni in mobilità in modo facile e veloce.
È quanto emerge dal Rapporto del Consorzio Abi Lab sulla sicurezza online, realizzato nell’ambito delle attività di ricerca del CERTFin (Computer Emergency Response Team), da cui emerge anche una sensibile riduzione delle imprese che nel 2016 hanno subìto un danno economico (solo lo 0,0059%, circa 1 su 17.000).
Complessivamente, grazie alle azioni di contrasto e prevenzione da parte del settore bancario nel 2016, gli importi associati alle transazioni anomale su tutta la clientela sono diminuite del 34,4% rispetto al 2015.
Riguardo alle tipologie di attacchi, nel caso della clientela al dettaglio la maggioranza dei furti di identità è avvenuto attraverso tecniche di phishing (truffa informatica effettuata inviando un’e-mail al cliente per carpire dati riservati come il numero di carta di credito e password di accesso al servizio di home banking).
Nel caso delle imprese principalmente attraverso campagne di diffusione di malware (codice malevolo che può essere diffuso attraverso programmi, documenti o messaggi di posta elettronica, in grado di rendere disponibili informazioni riservate e codici d’accesso al truffatore), a conferma di una specializzazione dei meccanismi di frode a seconda del tipo di clientela.
Le banche investono in sicurezza
L’indagine del Consorzio Abi Lab conferma l’attenzione delle banche per la sicurezza informatica, anche sul fronte degli investimenti: il 32,2% delle banche intervistate ha dichiarato, infatti, un aumento superiore al 5% degli investimenti in misure di sicurezza digitale rivolte al cliente e circa il 36% delle banche in progetti e interventi interni alla banca.
Per soddisfare al meglio le esigenze di sicurezza della clientela le banche italiane hanno sviluppato iniziative di formazione e aggiornamento del personale, e campagne di sensibilizzazione della clientela, in particolare attraverso il portale di Internet Banking (96%), attraverso le informative contrattualistiche (66,7%) e quelle distribuite direttamente in filiale (55,6%) e si sono fatte promotrici di collaborazioni intersettoriali.
Una di queste è il CERTFin – CERT Finanziario Italiano (Computer Emergency Response Team), operativo dal 1° gennaio 2017, con l’obiettivo di prevenire e contrastare le minacce informatiche legate allo sviluppo delle nuove tecnologie e dell’economia digitale, attraverso una maggiore sensibilizzazione di tutti i dipendenti sui temi di sicurezza, una tempestiva e omogenea circolazione delle informazioni su minacce, e possibili contromisure tra gli operatori bancari e finanziari attivi in Italia.
Aperto a tutti gli operatori del settore bancario e finanziario nazionale, il CERTFin è presieduto da un Comitato strategico di indirizzo Banca d’Italia –Abi e coordinato da una direzione operativa gestita dal Consorzio Abi Lab e che dirige l’attività tattica.