L’Adoc avverte: “Pronti a denunciare anomalie, va evitata una nuova speculazione come ai tempi del cambio Lira-Euro”
ROMA – Dal prossimo anno le monete da 1 e 2 centesimi non verranno più coniate secondo quanto previsto dall’emendamento Boccadutri alla manovra e verrà attuato un meccanismo di arrotondamento, se si paga in contanti, al multiplo di 5 più vicino, per eccesso o difetto. Per Adoc, che vigilerà sull’attuazione degli arrotondamenti, l’abolizione delle monete non dovrebbe avere ripercussioni negative sui consumatori.
“Dal punto di vista economico la soluzione di abolire le monete da 1 e 2 cent è giusta. Ad oggi il loro costo è ben superiore al loro valore nominale e il loro utilizzo è marginale” dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc.
“È una soluzione già adottata, con successo, da altri Paesi europei come Olanda e Finlandia. Anche in questi Paesi è stato adottato il sistema di arrotondamento al multiplo di 5 più vicino e non si è verificato un aumento dell’inflazione a causa dell’abolizione delle monete” prosegue.
“Ci auguriamo che anche in Italia non ci saranno ripercussioni negative per i consumatori, dato il basso valore e lo scarso utilizzo delle monetine da 1 e 2 centesimi. Ma, memori del caos speculativo generato ai tempi della conversione Lira-Euro, con gli stipendi rimasti invariati a fronte di un aumento generalizzato e incontrollato dei prezzi dei prodotti, figlio di una cattiva gestione e dell’assenza di controlli sul cambio, invitiamo i consumatori a vigilare e a segnalarci, sin da adesso, ogni eventuale anomalia nell’arrotondamento” è l’appello di Tascini.
“Ad esempio, se la spesa da sostenere è pari a 12,33 euro, l’importo finale da pagare in contanti deve essere pari a 12,35 euro e non a 12,40 euro. Viceversa, se la spesa si attesta su 12,32 euro, il prezzo reale e finale dev’essere di 12,30 euro. In caso di pagamento digitale o con carta si pagherà invece l’importo esatto. Segnaleremo all’Antitrust ogni situazione anomala rispetto alla norma di legge, in modo da garantire e tutelare i consumatori” conclude il presidente dell’Adoc.