Piogge dimezzate a Maggio: raccolti a rischio in diverse aree della Penisola
ROMA – L’ondata di caldo africano che sta già interessando l’Italia, con il brusco e anticipato innalzamento delle temperature, rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura. In una stagione particolarmente siccitosa, con le precipitazioni dimezzate a Maggio (-51%), il caldo mette a rischio i raccolti.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti nel sottolineare che l’andamento climatico anomalo non consente lo sviluppo e la maturazione regolare delle colture in una situazione di carenza idrica, sulla base dei dati relativi al seconda decade di Maggio dell’Ucea.
Nelle campagne c’è la necessità di ricorrere all’irrigazione di soccorso per molte coltivazioni in condizioni di stress idrico dopo che le precipitazioni in Italia sono risultate inferiori alla media del 40,3% ad Aprile e del 52,3% anche a Marzo. Ma le piogge sono state carenti durante tutto l’inverno con un picco negativo a Dicembre, in cui è caduta addirittura il 67% di acqua in meno sulla Penisola, secondo l’Ucea.
Le coltivazioni sono stressate dall’impennata delle temperature dopo un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima da gelate e poi da grandinate e bombe d’acqua.
“Una situazione agronomica che – continua la Coldiretti – provoca la maturazione simultanea delle produzioni in campo con difficoltà ad organizzare la raccolta, anche a causa dell’abrogazione dei voucher, e problemi di assorbimento da parte del mercato, nonostante la tendenza all’aumento dei consumi provocata dal caldo”.
“Ora l’abbassamento delle falde e lo scarso livello dei bacini preoccupano le imprese agricole che – precisa la Confederazione – si preparano ad affrontare tre mesi bollenti e decisivi per i raccolti estivi ed autunnali con una disponibilità idrica insufficiente”.
“Una evidente anomalia – conclude la Coldiretti – che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi”.