La ministra dell’Istruzione al governatore della regione: “Dia seguito agli impegni presi”
VENEZIA – “Il governatore Zaia sa bene che la legge sull’istruzione del Veneto va modificata perché presenta profili di illegittimità costituzionale e se il Consiglio dei Ministri non l’ha impugnata è solo perché lo stesso Zaia si è formalmente impegnato con una lettera inviata a me e al Ministro per gli Affari regionali ad apportare le modifiche richieste dal Miur”. È quanto afferma la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
I problemi di legittimità costituzionale riguardano la violazione delle competenze legislative statali in materia di istruzione in particolare per: l’istituzione di una anagrafe regionale degli studenti non coordinata con quella nazionale; la durata dei percorsi della scuola secondaria di secondo grado, che a livello nazionale è quinquennale, mentre la legge regionale indica la durata triennale e quadriennale; la determinazione dei criteri di certificazione dei titoli e dei crediti per i passaggi all’interno della formazione professionale e fra questa e il sistema di istruzione; la definizione, a livello regionale, degli obiettivi di competenza linguistica straniera da raggiungere a conclusione dei cicli; la valutazione del sistema scolastico regionale.
“Sono tutti punti su cui la Regione Veneto ha detto che interverrà con le modifiche richieste dal Ministero” spiega Fedeli.
“C’è agli atti la lettera firmata da Zaia. Ora è necessario che a ciò venga dato seguito così com’è sancito dalla Costituzione, che è chiara sui ruoli di Stato e Regioni in materia di istruzione. Dal governatore ci aspettiamo serietà e coerenza: per rispetto della funzione che ricopre, dei membri del Consiglio regionale, dei cittadini del Veneto” conclude Fedeli.