I maturandi si dimostrano impreparati all’esame. Secondo The Guardian ci sono motivazioni precise
ROMA – Ginevra? Una città della Francia. Il primo re di Roma? Giulio Cesare. La Mole Antonelliana? Un edificio di Firenze. Uno studente su 2 (52%) si dimostra impreparato all’esame di maturità. Ma perché gli studenti italiani arrivano impreparati all’esame? Nella maggior parte dei casi si tratta di vero e proprio panico (48%) che riesce a mandare in confusione i ragazzi portandoli a fare errori che normalmente non commetterebbero. Un fattore importante è la mancanza di analisi (27%), infatti troppo spesso gli studenti non approfondiscono quello che stanno andando a studiare e questo fa perdere loro la capacità analitica sull’argomento. A volte ciò che porta a sbagliare è la scarsa pianificazione nell’affrontare una prova (18%), i dati ci dicono che le risposte più strambe sono frutto della fretta degli ultimi minuti disponibili. Anche in uno studio condotto dal The Guardian emerge il fattore ansia come predominante. Secondo la testata inglese, trovarsi davanti ad un foglio bianco può essere una grande fonte di preoccupazione per lo studente che, anche se preparato, si fa prendere dall’emotività e non riesce a rendere al meglio. Ma quali sono gli errori più comuni fra gli studenti italiani? Come ogni anno per la maggior parte si tratta di errori di grammatica (32%), seguiti dagli errori in matematica (25%) e da quelli in storia (18%) e geografia (16%).
È quanto emerge da un’indagine condotta da Libreriamo (www.libreriamo.it) su circa 2500 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate per capire quanto siano preparati gli studenti italiani.
“A volte l’ansia e la fretta da esame possono far incorrere i ragazzi in figuracce– afferma Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo –. Troppo spesso i ragazzi italiani sono additati come ignoranti senza scoprire cosa davvero si cela dietro questa impreparazione. In un’occasione particolare come la maturità, infatti, si sovrappongono una serie di fattori che possono andare ad inficiare la prestazione del giovane. L’ansia e il panico di non riuscire a concludere in tempo sono i fattori che possono far capitolare il maturando. Il mio consiglio? Affrontare questa prova con la giusta serenità, in modo da far emergere le reali conoscenze che si possiedono”.
L’ansia può essere un fattore determinate per l’andamento di un esame come la maturità. Ognuno affronta questo periodo a modo proprio, ma in alcuni casi non è facile combattere il panico e per questo si corre il rischio di vanificare cinque anni di studio per paura di fallire. Non vale per tutti lo stesso consiglio per risolvere il problema, ma allo stesso tempo la parola d’ordine deve essere rilassarsi. Dalla meditazione allo sport, passando per i bagni caldi e i massaggi, le modalità per sconfiggere lo stress e l’ansia da maturità sono infinite, basta trovare il modo giusto per la propria persona. Se non si riesce a superare questo ostacolo si rischia davvero di inciampare in errori banali in qualsiasi materia.
Da o dà? Qual è o qual’è? Per cui o percui? Accelerare o accellerare? Questi sono solo alcuni degli errori più comuni che vengono commessi quando si utilizza la lingua italiana. La grammatica, infatti, è da sempre il campo in cui gli studenti italiani sembrano avere le idee più confuse. L’errore più comune riguarda il posizionamento dell’apostrofo (41%), che è da sempre la bestia nera in campo di scrittura. Difficile da utilizzare anche il congiuntivo (23%), che ogni volta pone il dubbio su come poterlo usare. Grandi difficoltà si trovano anche nell’utilizzo della punteggiatura (18%), campo in cui tutti sono inciampati almeno una volta. Ma per quali motivi gli studenti hanno tutte queste difficoltà? In generale per la fretta con la quale si scrive qualcosa (38%), ma motivi importanti sono anche la poca attenzione (25%) e il non rileggere quello che si sta scrivendo (21%). Lo studente medio infatti non sempre pone l’attenzione dovuta a quello che sta scrivendo, preferendo scrivere di più rispetto a soffermarsi a pensare.
Anche in storia le idee non sono tanto chiare. Il 37% dei maturandi non conosce gli avvenimenti accaduti dopo il 1945, essendosi limitato allo studio fino a quella data. Il 22% invece è a conoscenza del fallimento dell’Italia nella seconda guerra mondiale, ma allo stesso tempo crede che Churchill sia stato il primo ministro americano durante la guerra. Ma quando è stata l’unità d’Italia? Un discreto 48% ha risposto correttamente alla domanda, ma un preoccupante 23% l’ha fissata nel 1850 e un 22% ha detto che è stata nel 1930. Il 24% degli studenti crede che il nostro paese sia monarchia, mentre un 19% crede che viviamo addirittura in un’aristocrazia. Se il 39% crede che la seconda guerra mondiale sia stata vinta dall’Italia, un forte 28% è convinto che Hitler abbia preso il potere in Germania nel 1910. Ma quando è iniziata la guerra civile russa? Il 44% dei maturandi crede che sia iniziata nel 1850, mentre un 23% è convinto che non sia iniziata prima del 1955.
In geografia i problemi di certo non mancano. 1 studente su 3 crede che la capitale dell’Austria sia Berlino ed è convinto che Ginevra sia una città della Francia. Il 32% dei maturandi crede che Zagabria sia una città della Romania e che Vienna si trovi in Germania. Ma anche parlando dell’Italia non mancano le gaffe. 1 studente su 2 crede che le regioni del Belpaese siano 15, mentre un buon 27% è convinto che San Marino faccia parte dell’Italia. Ma dove si trova Ancona? Il 24% pensa che si possa trovare in Toscana, mentre il 18% la posiziona in Emilia-Romagna. 1 maturando su 3 risulta non essere neanche in grado di indicare dove si trovi una regione sulla cartina geografica.
La gaffe del ministero
Sulla pagina del Ministero dell’istruzione è comparso un errore ortografico che non poteva decisamente passare inosservato. Gli studenti si sono imbattuti in una improbabile scritta “traccie” con una i di troppo. La gaffe è stata subito fotografata e diffusa sul web e al Miur altro non è rimasto che correggere l’errore e scusarsi.
“Abbiamo visto il refuso sul sito degli Esami di Stato e siamo subito intervenuti per farlo correggere. Si tratta di un errore di battitura, di un errore materiale che, naturalmente, non doveva esserci, tanto più su una pagina che riguarda gli Esami. Il fornitore tecnico che gestisce l’inserimento dei contenuti sul sito del Ministero ci ha fatto pervenire una lettera di scuse per l’episodio accaduto che arreca un danno d’immagine alla nostra istituzione”, hanno prontamente spiegato.