Cheese: una biennale insostituibile per il mondo del latte


Vent’anni di Cheese: dal 15 al 18 settembre, a Bra, per vincere la sfida del latte crudo

Pronti, si (ri)parte. Quest’anno Cheese, le forme del latte, la manifestazione internazionale di Slow Food e Comune di Bra dedicata al mondo lattiero-caseario di qualità, festeggia il ventesimo compleanno con un’edizione speciale, a ingresso libero per le vie e le piazze di Bra (Cn) dal 15 al 18 settembre 2017.

Quella che si annuncia con il tema gli Stati generali del latte crudo non è una semplice ricorrenza ma una vera e propria rivoluzione, perché per la prima volta l’appuntamento ospita solo ed esclusivamente formaggi prodotti con latte non soggetto a pastorizzazione.

Carlo Petrini: «A Cheese aiutiamo oltre 3 milioni di pastori e allevatori colpiti dalla siccità in Kenya»

«La sfida del latte crudo è ancora tutta da vincere» afferma il presidente di Slow Food Carlo Petrini, sottolineando come Cheese abbia in questi anni portato alla ribalta le produzioni casearie d’eccellenza e attirato l’attenzione sulle difficoltà quotidiane dei pastori e casari che le difendono in tantissimi territori. È motivo d’orgoglio, ad esempio, ricordare come l’approccio di Slow Food abbia contribuito a mutare la produzione lattiero-casearia negli Stati Uniti d’America, Paese al centro di questa undicesima edizione della kermesse: «Vent’anni fa non esistevano formaggi a latte crudo. Oggi, anche grazie a Cheese, stanno poco alla volta conquistando fette di mercato sempre più importanti. Sono “figli” di Cheese quelle decine di produttori lattiero-caseari che oggi esprimono tutta la bellezza dei territori e della loro diversità, dal Vermont fino alla California e al New Mexico». Molto però resta da fare, continua Petrini, per dissipare le troppe diffidenze e i lacci legali e burocratici che in tante aree del mondo continuano a frapporre ostacoli in nome di «una visione falsamente iper-igienista che impedisce di realizzare uno dei tratti essenziali della biodiversità. Il latte crudo non è ancora riconosciuto come elemento distintivo in troppe realtà, anche europee, penalizzando produzioni storiche. Per questo vale la pena di sostenere questa battaglia». Il presidente di Slow Food coglie inoltre l’occasione per ribadire l’appartenenza di Cheese a una filosofia più generale: «Vorrei che Cheese fosse la prova che in ogni sede continuiamo a essere Terra Madre. Per questo invitiamo tutti a partecipare alla raccolta fondi promossa in favore di due contee del Kenya, colpite dall’aumento delle temperature che hanno coinvolto oltre l’80% del patrimonio animale». La siccità mette in pericolo di vita più di 3 milioni di persone in quest’area e di fronte a questo dramma la rete non vuole restare inerte a guardare: «Non dimentichiamo il nostro retroterra, quello degli stessi pastori e allevatori che fanno grandi le nostre manifestazioni».

Slow Food e a Cheese. Che non a caso riesce a trovare estimatori e frequentatori anche da molto lontano, proiettando all’esterno l’eccellenza delle nostre terre».

Tocca al sindaco di Bra Bruna Sibille ricordare il profondo legame tra l’identità della manifestazione e quella della città che la ospita da vent’anni, oltre alle ricadute virtuose sia sul tessuto urbano che sulla quotidianità dei cittadini: «Cheese in questi vent’anni ci ha permesso di sperimentare buone pratiche che poi sono entrate a far parte del sistema Bra, in una sorta di “slow life” condivisa da molti».