L’allarme lanciato dai pediatri italiani: “Servono programmi mirati di informazione nelle scuole”
ROMA – Tra gli adolescenti italiani è in continuo aumento il consumo di droghe e di alcol, e per questo servono campagne informative mirate nelle scuole. A lanciare l’allarme è la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) che si dice pronta a dare il suo contributo per contrastare il preoccupante fenomeno del sempre maggiore consumo di sostanze stupefacenti nel nostro Paese.
“Bisogna puntare su programmi integrati di informazione e formazione già in età scolare fornendo alle famiglie gli strumenti per riconoscere i campanelli d’allarme ed intervenire precocemente” afferma la FIMP in occasione della seconda giornata di lavori del seminario ‘Donne e Droghe: dalla politica alla buona pratica’ organizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga del Governo e dal Gruppo Pompidou.
L’iniziativa fa parte della Giornata Mondiale contro la Droga che si è celebrata ieri e vede per la prima volta la partecipazione anche dei rappresentanti dei pediatri di famiglia. “I dati italiani sono davvero preoccupanti – afferma il dott. Giampietro Chiamenti Presidente della FIMP -. Gli adolescenti residenti nel nostro Paese sono ai primi posti in Europa per consumo di alcol, droghe, sigarette, tranquillanti e sedativi”.
“La sostanza illegale più sperimentata, almeno una volta nella vita, è la cannabis. La provano il 21% dei giovani mentre la media europea si attesta al 17%. L’inizio precoce avviene di solito intorno ai 14 anni, ma è in aumento l’utilizzo anche tra i pre-adolescenti. È quindi una fascia d’età chiaramente di interesse pediatrico” aggiunge. “Questo fenomeno può avere conseguenze negative anche da un punto di vista neuropsicologico – afferma la dott.ssa Stefania Russo Responsabile Nazionale di progetto FIMP per i rapporti col Dipartimento Antidroga e col MIUR -. Lo sviluppo plastico dell’encefalo si completa solo intorno ai 20 anni e quindi ogni sostanza d’abuso, assunta prima, può interferire nel normale processo di maturazione neuronale e dare il via a tutta una serie di effetti avversi come danni sulla memoria breve e riduzione della concentrazione”.
“Esistono poi problemi sulla capacità di problem solving, sul controllo motorio e sul tempo di reazione. È dimostrato inoltre che l’uso precoce e frequente di droghe può aumentare l’insorgenza di disturbi dell’umore, come ansia e depressione, e favorire il rischio di dipendenza in età adulta” aggiunge l’esperta.
“Infine non va dimenticato il ricorso alla droga dello stupro che, mescolata alle bevande alcoliche, può essere responsabile di numerosi casi di violenza sessuale. È quindi necessario l’impegno di tutti, istituzioni, ricercatori, medici, operatori sanitari, per combattere questa piaga sempre più in crescita” conclude Russo.