I dati del Viminale: +13,43% nei primi sei mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016
ROMA – Non si fermano gli sbarchi di migranti in Italia, complice anche la situazione meteo che al Sud Italia regala condizioni favorevoli ai trafficanti di esseri umani.
Nei principali porti di approdo del Mezzogiorno gli arrivi giornalieri sono in continuo aumento e l’Italia, ieri, ha chiesto all’Unione europea di fare di più. Il nostro Paese, come misura estrema, potrebbe anche arrivare al blocco dei porti dove anche in queste ore continuano ad essere accolti migranti salvati in mare.
La rotta del Mediterraneo centrale, nonostante gli sforzi del Governo Gentiloni, continua ad essere la strada principale verso quell’Europa che però, in tema di accoglienza, fa ancora orecchie da mercante. Nelle ultime ore si registra un’apertura da parte di Bruxelles, che ha promesso attraverso il Commissario agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos, un sostegno maggiore al nostro Paese.
I numeri diffusi dal cruscotto giornaliero del Viminale, intanto, sono drammatici.
Rispetto al 2016, anno record per numero di arrivi e di migranti accolti sul territorio italiano, in questi primi sei mesi del 2017 si registra un +13,43%.
In base all’ultimo raffronto disponibile, quello 1 Gennaio-28 Giugno 2016/1-Gennaio-28 Giugno 2017, quest’anno sono sbarcati finora 76.873 migranti contro i 67.773 dello stesso periodo del 2016. Dei quasi 77mila migranti sbarcati nel 2017, ne sono stati ricollocati nei Paesi Ue, finora, appena 7.281 la maggior parte dei quali in Germania (2.946).
Ad esclusione di Gennaio e, per ora, Giugno 2017, negli altri quattro mesi gli arrivi sulle nostre coste sono stati sempre superiori al 2016.
I porti più interessati sono quelli di Augusta (13.000), Catania (9.620), Pozzallo (7.161) e Palermo (5.799) mentre per quanto riguarda le nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, la maggior parte dei migranti è di nazionalità nigeriana. Sono 12.019 contro i 7.503 del Bangladesh, i 7.054 della Guinea e i 6.633 della Costa d’Avorio.
Seguono: Gambia (4.673), Senegal (4.410), Mali (4.098), Marocco (3.734), Sudan (3.312) ed Eritrea (2.680).
Orlando: “Espulsione per gli Stati Ue che non accolgono migranti”
“Piuttosto che costringere l’Italia a chiudere i proprio porti e a vanificare il lodevole impegno di tante organizzazioni umanitarie che salvano vite nel Mediterraneo, è ora che l’Europa avvii le procedure di espulsione di quegli Stati membri che rifiutano di adempiere agli obblighi formali che derivano dal far parte dell’Unione europea”. È la provocazione lanciata dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando l’ipotesi di negare l’accesso ai porti italiani alle navi che battono bandiera straniera e che sono impegnate in operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.
“È evidente – aggiunge Orlando – che questa proposta, che nasce da una sempre più difficile situazione in Italia e soprattutto in Sicilia, dimostra che l’Europa invece di essere grata a quanto fatto fino ad oggi dal governo italiano, dalle sue forze armate, dalle sue organizzazioni della societa civile e dalle sue istituzioni ha scelto di essere sempre meno rispettosa della propria Carta fondativa e dei valori di tutela della vita e rispetto dei diritti umani fondamentali che ne sono la base”.
“Qualcuno dovrebbe spiegare al mondo intero perché un Paese che prevede la pena di morte non può essere membro dell’Unione europea, quando invece ai Paesi già membri è permesso di condannare a morte decine di migliaia di migranti nel Mediterraneo, come avviene da anni” conclude Orlando.