Investimenti per gli Stati fragili con il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)
STRASBURGO – Per affrontare in maniera più incisiva l’emergenza migranti, che riguarda in particolare l’Italia, l’Europa prova ad affrontare le cause dei flussi migratori alla radice.
La settimana prossima il Parlamento europeo voterà un programma dell’UE, se approvato in precedenza dalle commissioni responsabili, che punta a mobilitare 44 miliardi di euro in investimenti privati in Africa.
Come parte del Piano europeo per gli investimenti esterni, il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD), mira a investimenti privati verso Stati “fragili”. E lo fa offrendo una combinazione di sovvenzioni, prestiti e garanzie finanziarie pubbliche, del valore di 3,3 miliardi di euro, per incoraggiare lavoro, crescita e stabilità.
Nel corso di recenti negoziati sulle regole operative dell’EFSD, gli eurodeputati hanno convinto i ministri UE che il programma deve focalizzarsi su povertà, lavoro, cambiamento climatico e piccole imprese e deve aiutare solo imprese responsabili in linea con gli standard internazionale di trasparenza fiscale.
Se le commissioni Affari Esteri, Sviluppo e Bilancio approveranno questo accordo il prossimo 3 Luglio, la votazione in plenaria avverrà il 6 Luglio a Strasburgo.
Le risorse per l’EFSD provengono dalla revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020 e dalla riserva del Fondo europeo di sviluppo (FES). Il nuovo fondo includerà due piattaforme regionali: una per l’Africa e l’altra per il vicinato dell’Unione. Funzionerà come uno “sportello unico”, che offre accesso alle strutture combinate esistenti nell’UE (cioè quando i finanziamenti UE sono combinati con prestiti o investimenti di finanziatori pubblici e privati), abbinati ad una nuova garanzia aggiuntiva per gli investitori pubblici e privati.
Si prevede che la Garanzia EFSD avrà una riserva in contanti di 750 milioni di euro, di cui 350 milioni dal bilancio UE e 400 milioni dal FES. L’EFSD riunirà anche risorse da due strutture miste esistenti: 2.6 miliardi di euro verranno dal Fondo investimenti per la politica del vicinato (NIF) e dal Fondo africano per gli investimenti.
Fondi non spesi del bilancio UE per aiuti ai rifugiati
Oltre all’emergenza migranti, con i continui sbarchi sulle coste italiane, a tenere banco in Europa c’è anche la questione rifugiati. Martedì prossimo il Parlamento europeo voterà anche sulla destinazione dei fondi non spesi del bilancio UE 2016 a programmi di aiuto.
Secondo le regole UE, l’importo pari a 6,4 miliardi di euro dovrebbe essere restituito ai paesi UE tramite una riduzione dei loro contributi.
Tuttavia, i deputati in un progetto di risoluzione invitano gli Stati membri a utilizzare tali fondi per fronteggiare la crisi dei rifugiati e versare tale importo sui fondi UE creati a tale proposito, come promesso.
Gli eurodeputati hanno espresso preoccupazione in particolare sulla mancata spesa di 4,9 miliardi di euro principalmente in fondi di coesione. Inoltre denunciano una perdita di entrate di 1,5 miliardi di euro dovuta all’impatto negativo della svalutazione della Sterlina nei confronti dell’euro.