In Aula al Parlamento europeo una risoluzione per programmi di contrasto a lungo termine
STRASBURGO – Mentre in Italia continua a tenere banco il discusso obbligo di vaccinazione e si ripresentano, dopo 30 anni, malattie come il tetano che sembravano debellate, in Europa fanno paura le epidemie di HIV, epatite C e tubercolosi. I casi, secondo uno studio della Commissione sviluppo, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare del Parlamento europeo, sono in aumento.
Nel 2015, 31 Paesi UE/SEE hanno riportato circa 30.000 nuovi casi di infezione da HIV. Circa 120.000 persone in Europa hanno sviluppato una forma di tubercolosi resistente a più farmaci. L’epatite virale (HCV) rappresenta una delle più gravi minacce per la salute pubblica a livello mondiale. Secondo il Parlamento europeo, dunque, le epidemie di HIV, tubercolosi ed epatite C devono essere affrontate in maniera più adeguata a livello europeo, con programmi a lungo termine.
Poiché il trattamento delle tre infezioni richiede programmi sostenibili e a lungo termine, un’azione a livello UE avrebbe benefici sia dal punto di vista sanitario, sia per le potenziali sinergie e risparmi. In un’interrogazione orale alla Commissione, che sarà discussa lunedì prossimo e votata mercoledì, gli eurodeputati affermano la necessità di aggiornare i piani UE esistenti o di crearne dei nuovi.
I deputati chiedono pertanto alla Commissione europea di formulare alcune proposte per lo sviluppo di un quadro strategico su HIV/AIDS, tubercolosi ed epatite C in risposta all’accordo tra i ministri della sanità dell’UE che si è tenuto a Bratislava lo scorso 4 Ottobre.