Il 38enne è stato arrestato dagli agenti della Digos: nel 2014 aveva preso parte all’attacco terroristico a Grozny
BARI – Un altro colpo messo a segno dall’intelligence italiana nella lotta al terrorismo di matrice jihadista. Un foreign fighter ceceno di 38 anni è stato fermato dai poliziotti della Digos di Bari.
L’uomo, responsabile dei reati di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a commettere delitti, faceva parte del commando di jihadisti aderenti al gruppo terroristico “Emirato del Caucaso” che diede l’assalto alla “Casa della Stampa”, sede delle principali emittenti locali e ad una scuola di Grozny, la notte tra il 3 e il 4 dicembre del 2014. Nell’attacco morirono 19 persone. Il ceceno, inoltre, avrebbe combattuto tra le file dell’Isis in Siria tra il 2014 e il 2015.
Le indagini sono state svolte dalla Digos, con il supporto del Gico della Guardia di Finanza di Bari per quanto riguarda gli aspetti legati al finanziamento del terrorismo.
Le indagini della #Digos di Bari con il Gico @gdf per gli aspetti legati al finanziamento del #terrorismo #8luglio https://t.co/Ho69lEbbdb pic.twitter.com/RO0vCD9ucB
— Polizia di Stato (@poliziadistato) July 8, 2017
Gli investigatori sono arrivati al 38enne, segnalato dall’Aisi e inserito in una rete di reclutatori e combattenti ceceni dell’ISIS, dopo accurate indagini sui foreign fighters ceceni in transito in Italia ed in collegamento con i terroristi, sia in Siria sia negli altri Paesi europei e del Caucaso. Impulso all’indagine è stata anche la collaborazione internazionale con il Belgio in quanto l’uomo era attivo proprio in quel Paese e sarebbe stato pronto a colpire.
Contestualmente all’esecuzione del fermo del foreign fighter ceceno, sono state effettuate tre espulsioni per motivi di sicurezza nazionale: si tratta di due fratelli albanesi di 26 e 23 anni residenti a Potenza e una donna russa di anni 49 che viveva a Napoli. I tre erano stati indottrinati dal trentottenne fermato a Bari e, nel caso della donna, aveva fatto una vera e propria attività di istigazione al martirio, spingendola a compiere attacchi suicidi con l’esplosivo.
All’operazione hanno partecipato anche i poliziotti delle Digos di Napoli, Foggia e Potenza, sotto il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione.