La Stradale di Frosinone ha fermato sei persone: “La Macchia” era tra le aree di servizio preferite
FROSINONE – Sono stati fermati i sei componenti della banda che prendeva di mira le auto in sosta negli Autogrill. Un vero incubo per gli automobilisti, che sono rimasti vittime di numerosi furti su tutta la rete autostradale italiana.
La Polstrada di Frosinone ha sgominato però la banda, che aveva “eletto” La Macchia, nel territorio di Anagni, come uno degli Autogrill preferiti per i furti.
Dei sei appartenenti al gruppo criminale, tre sono finiti in carcere, mentre gli altri tre sono stati denunciati in stato di libertà. Dovranno rispondere, in concorso tra loro, di una lunga serie di furti, oltre al reato di ricettazione della merce trafugata.
Attraverso la visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza presente negli Autogrill gli agenti della Stradale di Frosinone hanno scoperto che i furti venivano commessi con il collaudato sistema del cosiddetto “Jammer”, un apparecchio che inibisce il segnale del telecomando di chiusura dei veicoli.
Con questo stratagemma i ladri agivano indisturbati senza lasciare segni di effrazione sulle auto e, una volta messo a segno il colpo, si allontanavano senza destare sospetti. La vittima infatti, il più delle volte, si accorgeva del furto solamente quando arrivava a destinazione.
Sempre attraverso le immagini di videosorveglianza confrontate con quelle dei transiti autostradali, gli agenti sono riusciti a individuare anche gli autori dei furti.
Seguendo gli spostamenti di tre di loro, tutti di origine campana, si è potuta ricostruire una lunga serie di furti su autoveicoli, commessi non solo in autostrada ma anche nei parcheggi di alberghi, porti, esercizi commerciali e garage pubblici.
Nelle loro scorribande, effettuate a cadenza quotidiana, i tre percorrevano anche centinaia di chilometri sulle autostrade A1, A14 e A4, raggiungendo le località della riviera romagnola, dove depredavano pure gruppi di turisti, sia che viaggiassero con mezzi privati che con pullman.
Nelle auto in sosta negli Autogrill la banda andava a “caccia” soprattutto di apparecchi elettronici, telefoni cellulari e computer portatili, non disdegnando, secondo le circostanze, le costose attrezzature da cantiere. Ovviamente il “bottino” veniva incrementato anche da denaro ed oggetti di valore.
La merce veniva poi ceduta a due ricettatori, anche questi di origine campana, che la piazzavano su alcuni mercatini rionali di Napoli o attraverso un noto sito web di compravendita di oggetti usati. In un caso, gli agenti in borghese della Polizia stradale si sono addirittura finti acquirenti per poter recuperare alcune attrezzature da cantiere rubate vicino a un albergo di Minturno, in provincia di Latina.