A Firenze dal 15 al 19 Novembre un viaggio tra arte contemporanea e cinema
FIRENZE – Lo Schermo dell’Arte Film Festival taglia il traguardo delle dieci edizioni con un nuovo appuntamento ricco di eventi, presentazioni di film, mostre e progetti di formazione.
Un tuffo collettivo tra le molteplici forme espressive con cui gli artisti mettono in relazione arte contemporanea e cinema. Progetto internazionale diretto da Silvia Lucchesi, il Film Festival animerà la scena culturale fiorentina dal 15 al 19 Novembre 2017, tra il Cinema La Compagnia, casa dei grandi festival internazionali, e altri luoghi della città.
Tra gli artisti che saranno ospiti del Festival: Roee Rosen che presenterà il suo ultimo video The Dust Channel; Adrian Paci con il nuovo Interregnum; Jeremy Deller, autore di Bom Bom’s Dream realizzato con la coreografa Cecilia Bengolea.
In programma anche anteprime di film sui protagonisti dell’arte contemporanea quali Koudelka Shooting Holy Land di Gilad Baram, sul celebre fotografo ceco ripreso al lavoro in Palestina e Israele, e In Art We Trust in cui Benoît Rossel intervista alcuni noti artisti della scena contemporanea sul processo della creazione.
Inoltre, la IIIª edizione di Feature Expanded. Art Film Strategies, diretto da Sarah Perks e Leonardo Bigazzi, realizzato in partnership con HOME Manchester, programma di formazione rivolto a ampliare le competenze e promuovere il lavoro di artisti che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio; e la VIª edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, a sostegno delle giovani generazioni di artisti che lavorano con video e cinema.
Tra i cortometraggi sarà presentata l’anteprima di The Dust Channel (2016), nuovo lavoro dell’artista, scrittore e regista israeliano Roee Rosen, esposto a Documenta 14 e, dal prossimo 20 settembre, alla Galleria Riccardo Crespi di Milano. Un’operetta lirica surreale con libretto in russo con protagonista l’aspirapolvere Dyson DC07 e ambientata nella casa di una famiglia borghese israeliana, la cui fobia dello sporco e di qualunque presenza estranea si trasforma in una perversa devozione verso gli elettrodomestici per le pulizie: una riflessione ironica sulla xenofobia, dove l’elemento della polvere è messa in relazione alla sabbia del deserto e al centro di detenzione per rifugiati politici Holot nel deserto israeliano.
Il nuovo video di Adrian Paci Interregnum (2017), in cui sono assemblati filmati delle celebrazioni di funerali di dittatori comunisti di varie nazionalità e varie epoche, con la folla silenziosa e ordinata sconvolta dal dolore, con cui l’artista albanese vuole denunciare la manipolazione e il senso di spersonalizzazione degli uomini e la natura del corpo politico tirannico.
E ancora Bom Bom’s Dream (2016) dell’artista Turner Prize 2004 e rappresentante della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia 2013 Jeremy Deller che, insieme alla coreografa e performer Cecilia Bengolea, segue la ballerina rap giapponese “Bom Bom” mentre partecipa in Giamaica a un contest di musica dance locale. In questo film, realizzato in occasione della trentaduesima Biennale di San Paulo, Deller, che è anche l’autore della colonna sonora, esplora il tema ricorrente anche in altre sue opere del carattere sociale dei rituali relativi al mondo della musica popolare.
Il film Fall into Ruin (2017) dell’artista statunitense William E. Jones racconta attraverso fotografie e la narrazione delle voce fuori campo la visita dell’autore ad un luogo straordinario della élite culturale di Atene degli anni ’70 e ’80: la villa del mercante e collezionista greco Alexander Iolas. Oggi abbandonato e semidistrutto, quello straordinario luogo, in passato riccamente arredato con opere d’arte contemporanea e antichità, era stato il centro in cui una comunità gay e cosmopolita si riuniva intorno a Iolas, anche protettore di giovani artisti tra i quali Andy Wharol e Max Ernst.
Tra i lungometraggi, Koudelka Shooting Holy Land (2015), in cui il regista Gilad Baram segue Josef Koudelka nel suo ultimo progetto fotografico sulla Terra Santa: immagini emblematiche del conflitto fra Israele e Palestina, panorami mozzafiato della Cisgiordania, la vita quotidiana degli abitanti sono immortalate dalla macchina del fotografo ceco, divenuto celebre per la sua documentazione dell’invasione sovietica di Praga del 1968.
Nel film di Benoît Rossel In Art We Trust (2016), alcuni noti artisti contemporanei quali Lawrence Weiner, Esther Ferrer e Bridget Polk, Liam Gillick e John Armleder parlano del ruolo dell’arte e del processo della creazione, nel tentativo di svelare le ragioni di un mestiere visto come sacro da alcuni e disprezzato da altri.
Nei giorni dello Schermo dell’arte Film Festival si svolgerà la parte conclusiva della IIIª edizione di Feature Expanded. European Art Film Strategies, programma di training unico in Europa rivolto ad artisti che desiderano realizzare il loro primo lungometraggio, che ha permesso ai partecipanti delle prime edizioni di sviluppare e produrre i propri progetti presentandoli a festival internazionali e vincendo riconoscimenti. Ideato e promosso da Lo schermo dell’arte Film Festival e da HOME, è sostenuto dal programma Creative Europe/MEDIA. Dopo un primo momento di residenza a Manchester il giugno scorso, con workshop, masterclass e proiezioni, e un tutoraggio on line nei mesi successivi, i 12 artisti selezionati presenteranno a Firenze i loro progetti di film in una pitch session di fronte ad una giuria internazionale e ad un gruppo di possibili produttori.
La rosa dei partecipanti include artisti già affermati internazionalmente, come Pauline Curnier Jardin (Francia) che espone alla 57ª Biennale di Venezia, i cui film teatrali ritraggono eventi storici e personaggi attraverso scene stilizzate; Angela Anderson (USA/Germania) artista e regista che lavora sull’intersezione di filosofia, ecologia, economia, migrazione, tematiche femministe e queer, attualmente presente con una sua opera a documenta 14; Ursula Mayer (Austria) vincitrice nel 2014 del premio Derek Jarman, che nel proprio lavoro utilizza segni e immagini presi in prestito dall’architettura, dalla moda, dalla letteratura, dalla politica, dalla mitologia, dalla geologia e dalla scienza.
In collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee, quali Rijksakademie (Amsterdam), Palais de Tokyo (Parigi), Royal College of Art (Londra), saranno selezionati 12 artisti under 35 che lavorano con le immagini in movimento che parteciperanno a VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, giunto alla VIª edizione e curato da Leonardo Bigazzi.
Avranno la possibilità di confrontarsi con curatori, critici e direttori di importanti realtà museali del panorama internazionale e presentare il loro lavoro di fronte al pubblico.
Le riflessioni e le ricerche condotte dagli artisti delle precedenti edizioni di VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, saranno invece raccolte in una pubblicazione edita da Mousse Publishing.
Lo Schermo dell’arte Film Festival 2017 riceve il sostegno di Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana.
Info: www.schermodellarte.org.