Il Ministro Martina: “Undici regioni pronte a chiedere lo stato di calamità naturale”
ROMA – Salgono a oltre 2 miliardi le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti dall’emergenza siccità che da mesi non dà tregua all’Italia.
Come dimostrano anche le temperature record di questi giorni si assiste ad un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo che lo classifica ai primi posti tra i più caldi e siccitosi da oltre 200 anni, come dimostra lo stato di difficoltà di fiumi e laghi.
Un’analisi della Coldiretti evidenzia che le colture più colpite sono i cereali, il pomodoro da industria, il lattiero caseario, l’olio di oliva, gli ortaggi ed i legumi.
“L’allarme – sottolinea la Confederazione – riguarda anche il foraggio per l’alimentazione del bestiame con prati e pascoli secchi”.
La crisi idrica provocata dalla siccità riguarda l’intera Penisola dove circa i 2/3 dei campi coltivati sono in difficolta e per gli agricoltori è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni.
Intanto come ha spiegato in audizione alla Commissione Ambiente alla Camera il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, 11 regioni si apprestano a richiedere lo stato di calamità a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche. Si tratta di: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento.
Il Mipaaf già a fine Luglio per affrontare l’emergenza siccità ha attivato alcune misure di contrasto. Tre gli assi principali di intervento: attivazione del fondo di solidarietà nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, 700 milioni di euro per piano di rafforzamento ed efficientamento delle infrastrutture irrigue.
A rischio il meglio della dieta mediterranea
La siccità ed il caldo, aggiunge la Coldiretti, hanno colpito pesantemente i prodotti base della dieta mediterranea dal grano per la pasta all’olio extravergine di oliva fino alle conserve di pomodoro determinando un forte contenimento produttivo.
Il raccolto di pomodoro per passate, polpe, concentrati e sughi da conserve è stimato in calo del 12% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro da pasta si prevede una contrazione media attorno al 10%.
La campagna di raccolta delle olive 2017/18 si prospetta una delle peggiori degli ultimi decenni anche se in leggero aumento rispetto allo scorso anno che è stata però pessima in termini quantitativi con 182 mila tonnellate, in calo del 62% rispetto all’annata precedente.
Per scegliere il Made in Italy attenzione dunque all’etichettatura di origine che obbligatoriamente indica l’origine sulle bottiglie di extravergine anche se in caratteri minuscoli e spesso nel retro delle bottiglie. “Privilegiare – precisa la Coldiretti – quelle che indicano 100% italiano, quelle a denominazione di origine o gli acquisti diretti dal produttore o nei mercati di campagna amica”.