Appello dell’UNICEF mentre nel Paese la fase di transizione dopo la caduta di Gheddafi è ancora segnata da divisioni e violenze
ROMA – A sei anni dalla crisi in Libia, oltre 550.000 bambini hanno bisogno di assistenza a causa dell’instabilità politica, del conflitto in corso, degli sfollamenti e del crollo economico. Le pesanti violenze in alcune parti del Paese hanno costretto le famiglie a fuggire dalle loro case. Più di 80.000 bambini sono sfollati internamente e i bambini migranti in Libia sono particolarmente vulnerabili agli abusi e allo sfruttamento, anche nei centri di detenzione. È l’allarme lanciato dal Direttore regionale dell’UNICEF, Geert Cappelaere, a seguito della sua prima missione nel Paese.
In Libia nel 2016 sono stati registrati 20 attacchi contro le strutture sanitarie, seconda solo alla Siria. Quasi 200.000 bambini hanno bisogno di acqua potabile, mentre 315.000 hanno bisogno di assistenza nell’istruzione. In tutto il Paese, 558 scuole non possono essere utilizzate perché sono distrutte, danneggiate o utilizzate come rifugio dalle famiglie sfollate internamente. Dal 2011, l’UNICEF sta attuando una risposta d’emergenza in tutta la Libia, anche in aree difficili da raggiungere. Nel 2017, l’UNICEF ha fornito a 20.000 bambini sostegno psicosociale e oltre 8.000 bambini sono stati iscritti in corsi di recupero.
Come spiega ancora Cappelaere “dal 2011, l’UNICEF ha ampliato la sua assistenza per rispondere alle esigenze dei bambini. Più di 1,3 milioni di bambini sono stati vaccinati contro la polio lo scorso anno. L’UNICEF e i suoi partner, incluse le istituzioni nazionali, hanno potuto mantenere una copertura immunitaria quasi universale anche quando la violenza era al suo apice”.
L’UNICEF ha collaborato con 28 municipalità della Libia nell’ambito della ‘Campagna insieme per i bambini’ per sostenere i diritti fondamentali dei minori.
“Negli spazi a misura di bambino i bambini giocano, imparano e ricevono sostegno psicosociale, i ragazzi e le ragazze parlano dei loro sogni di vivere in pace e prosperità. Dobbiamo sostenere ogni bambino in Libia, specialmente i più vulnerabili, per aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale” afferma ancora il Direttore regionale.
Nelle discussioni con le autorità di Tripoli e Bengasi, l’UNICEF ha ribadito il suo impegno a fornire tutto il sostegno possibile per raggiungere i bambini in difficoltà ovunque si trovino nel Paese. Il prossimo ottobre, l’UNICEF prevede di avere tutto il suo personale internazionale a tempo pieno e incrementerà ulteriormente la propria assistenza per raggiungere 1,5 milioni di ragazze e ragazzi e sostenere il rafforzamento delle istituzioni nazionali e della società civile.