Il Ministro Franceschini: “Sarebbe un errore gravissimo”
ROMA – Ryanair è interessato alla flotta di Alitalia ma come ha spiegato il CEO Michael O’Leary da Londra “è possibile uno spezzatino perché di sicuro non vogliamo acquisire tutta la compagnia”.
Ryanair si è detta interessata a confermare la maggior parte di piloti, personale di bordo e tecnico di Alitalia, salvata al momento dal prestito ponte del Governo e ad oggi sotto commissariamento.
Per il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, “lo spezzatino di Alitalia sarebbe un errore gravissimo e lo dico da Ministro della Cultura e del Turismo ribadendo la posizione più volte espressa dal governo”.
Franceschini sottolinea come “Alitalia, al di là della proprietà, è comunque il primo pezzo di Italia che accoglie i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo: gli aerei sono infatti il primo il luogo dove iniziare ad apprezzare il cibo, il cinema, l’arte, la bellezza e lo stile italiano. Ecco perché lo spezzatino di Alitalia sarebbe un errore gravissimo”.
Intanto per la compagnia aerea come fa sapere il Codacons il TAR deciderà l’11 ottobre se bloccare il commissariamento e le nomine degli ex dirigenti, dopo che la sospensiva è stata rinviata a quella data anche per un eventuale decisione in forma semplificata.
Ecco gli interrogativi cui deve rispondere Alitalia, e ora anche il giudice delegato e il procuratore generale della Corte dei Conti:
- Come mai Alitalia e commissario straordinario del Governo sono costituiti con gli stessi avvocati nonostante l’evidente conflitto di interessi tra la società insolvente è il commissario liquidatore nominato dal governo?
- Come mai il commissario governativo di Alitalia non è difeso come previsto dalla legge dall’Avvocatura dello Stato ma da tre costosi avvocati, professori universitari, il cui costo ovviamente andrà a carico del passivo della società e renderà quindi ancora più difficile la cessione a eventuali acquirenti?
- Come mai non è stato inserito nelle condizioni di cessione a eventuali acquirenti l’obbligo di restituire i 600 milioni di soldi dei cittadini, prestati con un decreto legge ad hoc per mandarla avanti nonostante il disfacimento in atto, gli sprechi e la cattiva gestione dei precedenti amministratori (tra cui anche il professor Laghi, adesso è anche amministratore straordinario nominato dal Governo)?
Il prossimo 11 ottobre il TAR darà risposta a questi interrogativi: se dovesse accogliere il ricorso del Codacons, per Alitalia potrebbe arrivare semplicemente la chiusura.