Secondo un’indagine Groupon la sveglia che suona al mattino e la routine sono tra gli aspetti più “odiati”
ROMA – Le vacanze sono agli sgoccioli e il pensiero di rientrare al lavoro inizia a martellare nelle menti di chi è ancora in spiaggia per godersi gli ultimi attimi di relax, per non parlare di chi è già rientrato in ufficio e per il quale le ferie sono solo un ricordo lontano ed affievolito.
Un sondaggio di Groupon ha indagato su come affrontano gli italiani il rientro alla routine quotidiana ed il “male di vivere” legato al ritorno alla realtà. Il primo dato che emerge dai risultati è che il 30% durante le vacanze ha pensato almeno una volta di cambiare lavoro, mollare tutto e probabilmente cambiare vita.
Ma quali sono le motivazioni che si celano dietro a questa risposta? Il 46% si sente stressato dalla fatica mentale causata dagli impegni lavorativi, seguito dal 34% che sente la pressione delle scadenze strette. Inaspettatamente la competizione sul lavoro ed i problemi con il capo occupano l’ultima posizione.
A proposito di capo, l’indagine Groupon svela che il 64% degli italiani vorrebbe trovarsi un capo più rilassato e più flessibile, l’8% vorrebbe che fosse meno accentratore e meno egocentrico, ma c’è un ottimo 28% che risponde che il suo capo è perfetto così com’è.
Per quanto riguarda i colleghi, invece, il 38% delle persone vorrebbe che fossero più collaborativi, seguito naturalmente dal 30% che li vorrebbe più amichevoli e dal 22% che li vorrebbe più competenti. Solo il 10% vorrebbe dei colleghi meno competitivi, forse perché in fondo la competizione aiuta ad essere più stimolati e a dare il meglio.
Se proprio non si può fare a meno di rientrare al lavoro, quali sono le molle che spingono i vacanzieri al ritorno? Il 58% rientrerebbe in ufficio solo se non ci fosse il rischio di venire travolto dal lavoro e riuscire a mantenere un po’ di tempo per sé stessi. Vana speranza! Al secondo posto i più concreti: il 30% rientra solo a fronte di un aumento di stipendio. Infine, gli amanti della solitudine e del silenzio: il 10% odia l’open space ed il caos che vi regna sovrano e sogna un ufficio tutto per sé per il rientro. Solo il 2% vota per un cambio di capo.
Il rientro dalle vacanze non riguarda però soltanto l’aspetto lavorativo, ma più in generale la ripresa delle abitudini e della tanto amata-odiata routine. Groupon ha chiesto ai suoi utenti cosa li traumatizza di più di questo rientro: il 32% è terrorizzato dalla fiumana di piccoli problemi quotidiani che affliggono le loro giornate, mentre il 34% inorridisce alla sola idea di sentire la sveglia suonare tutti i maledetti giorni alla stessa maledetta ora, pronta a scandire l’inizio di un’altra interminabile giornata. Chiudono la classifica dei traumi cittadini la vita da pendolare (sai quanto esci di casa ma non sai quando torni) ed il traffico in macchina.
E se lo stress fosse in vacanza? 7 italiani su 10 non hanno dubbi: non si è mai stressati in vacanza. Eppure c’è qualcuno che non è contento (14%) perché ha assecondato le scelte di parenti/amici e non ha scelto la meta ideale per sé stesso, qualcuno che ha completamente toppato meta, qualcuno (4%) che non ne poteva più e voleva tornare alla propria vita quotidiana e qualcuno (5%) che si è annoiato per la troppa monotonia ed i pochi stimoli.
Rimanendo sugli stimoli, bisogna pur trovare delle motivazioni per affrontare il lavoro con la prospettiva di vedere la luce a fine giornata. Il 48% trova la sua serenità nelle vasche in piscina, il 34% nel tapis roulant in palestra ed il 18% nella voglia di riprendere i corsi a settembre come l’inglese (8%) ed il teatro (10%)… magari per abbandonare l’ufficio e darsi una volta per tutte al palcoscenico!