La Casa Bianca interviene dopo il test nucleare della Corea del Nord e avverte Kim Jong-un
WASHINGTON – La reazione verbale degli Stati Uniti dopo il test nucleare della Corea del Nord, che ha provocato anche due terremoti artificiali, non si è fatta attendere.
A poche ore dal test di Pyongyang con una bomba a idrogeno miniaturizzata in grado di essere installata su missili balistici a lungo raggio, il presidente americano Donald Trump è passato al contrattacco. Prima una telefonata con il premier giapponese Shinzo Abe, poi un comunicato diffuso dalla Casa Bianca con un avvertimento al leader nordcoreano Kim Jong-un.
“Siamo pronti a difendere la nostra patria, i nostri territori e i nostri alleati utilizzando tutte le nostre capacità diplomatiche, convenzionali e nucleari a nostra disposizione” è il messaggio diretto a Pyongyang.
Trump ha parlato anche di una “massiccia risposta militare” nel caso in cui la Corea del Nord intenda proseguire con ulteriori provocazioni e nuovi test che rappresenterebbero una minaccia per i Paesi vicini. Pochi giorni fa un missile balistico a medio raggio ha sorvolato il Giappone per poi cadere in mare al largo dell’isola di Hokkaido.
Nelle settimane scorse la tensione tra gli Stati Uniti e il regime nordcoreano era salita alle stelle dopo l’annuncio da parte di Pyongyang dell’imminente lancio di missili contro la base americana di Guam, poi fortunatamente non avvenuto.
Ieri però la Corea del Nord ha alzato il tiro con il suo sesto test nucleare nel quale è stata utilizzata un’arma, la bomba a idrogeno, cinque volte più potente dell’atomica sganciata dagli americani su Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale. Una sfida al mondo, che si interroga sulla risposta più adeguata.
Oggi il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà per discutere delle nuove minacce nordcoreane mentre Seul ha simulato un attacco ai siti nucleari di Pyongyang.