L’Autorità avvia procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb
ROMA – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche.
“Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione, con la delibera 121/17/CONS l’Autorità aveva infatti stabilito nel marzo scorso che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli” si legge nella nota dell’Autorità.
“Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità. Agcom sta inoltre valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di ‘trascinamento’ verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi” aggiunge l’Autorità.
Sul tema delle fatturazioni interviene anche il Codacons che si dice pronto alla class action contro gli operatori telefonici e le pay-tv che non abrogheranno le fatturazioni a 28 giorni e si rifiuteranno di restituire i soldi agli utenti.
“Bene l’avvio dei procedimenti, ma la sanzione deve essere pesantissima ed esemplare, perché solo così ci sarà la funzione deterrente indispensabile per costringere gli operatori a rispettare i diritti dei consumatori” afferma il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi.
“Non solo. I gestori e le pay-tv che hanno introdotto bollette a 28 giorni dovranno restituire le maggiori somme pagate dagli utenti a causa dei metodi di fatturazione fuorilegge. In caso contrario sarà inevitabile la class action del Codacons contro le aziende” conclude.
Anche l’Adoc esprime apprezzamento per la decisione dell’Agcom. “Apprezziamo ovviamente l’apertura del procedimento sanzionatorio, il cambio di fatturazione degli operatori di telefonia è particolarmente inviso ai consumatori” dichiara il presidente Roberto Tascini
“Le fatturazioni a 28 giorni introducono, sostanzialmente, un aumento del canone a carico degli utenti, pari all’8,6%, grazie all’introduzione di una ulteriore mensilità, da dodici a tredici, da corrispondere in un anno. Una prassi che penalizza gli utenti, ai limiti della pubblicità ingannevole e delle pratiche commerciali scorrette” aggiunge.
“E il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi fare ‘cartello’. Ben vengano quindi le sanzioni dell’Agcom ma occorre intervenire a monte per evitare l’insorgere di nuovi simili fenomeni” prosegue.
Per Adoc il cambio di fatturazione pone anche altre due spinose questioni: “La prima riguarda il pagamento con RID: i pagamenti con addebito bancario hanno cadenza mensile solare, per cui il cambio di calcolo della fatturazione a 28 giorni provocherà uno sfalsamento tra tempistiche del RID e della bolletta, con possibile insorgenza di uno scoperto bancario, con eventuale morosità o di errori di calcolo delle spese. La seconda concerne il diritto alla libera scelta e alla comparazione: la diversa cadenza di fatturazione tra operatori mina la tutela della trasparenza e della comparabilità delle condizioni economiche tra le offerte”.