Tra le altre misure della rivoluzione economica del Paese più popoloso dell’Asia Centrale anche la liberalizzazione del cambio della moneta nazionale
TASHKENT – L’Uzbekistan elimina le accise e i dazi doganali su una gran varietà di merci con due decreti che aprono opportunità anche per le imprese italiane. L’obiettivo del Governo uzbeko è quello di incrementare la produzione interna e assicurare ai propri produttori le materie prime necessarie e materiali non fabbricati nel Paese o fabbricati nel paese in quantità insufficiente.
Secondo i decreti, sono entrate in vigore nuove aliquote dei dazi doganali e delle accise su importazione di alcune categorie di merci:
- l’importazione delle seguenti merci in Uzbekistan è a dazio zero: polimeri in forme primarie, gomma, fibre tessili vegetali, alcuni articoli di metalli ferrosi, prodotti chimici; (catrame di legno, insetticidi, formulazioni per operare sulle superfici metalliche, additivi per oli lubrificanti e altri.) Sono state abbassate le aliquote di dazio sulle soluzioni per conservare le lenti a contatto e sugli apparecchi per la videoregistrazione e videoriproduzione.
- 8 prodotti importati in Uzbekistan non sono soggetti ad accisa: le gocce artificiali e soluzioni per conservare le lenti a contatto, le pellicole PVC/ PET, tessuti non tessuti (TNT), alcuni tipi di filo di ferro o di acciaio non legato e apparecchi per la videoregistrazione e videoriproduzione.
- l’importazione dei seguenti prodotti in Uzbekistan è a dazio zero: burro, e olio di soia e di semi di girasole, semi per la semina (patate, grano, olive, segale, orzo, avena, granturco, sorgo, grano saraceno, miglio, soia, lino, girasole ed ecc.), farina di segale, cereali e farina di grano duro, zucchero di canna, fagioli di cacao, materie prime utilizzate nei prodotti farmaceutici, alcuni prodotti per l’alimentazione degli animali.
- l’importazione dei seguenti prodotti non è soggetta ad accisa: carni e frattaglie commestibili, grasso suino e del pollame, farina di frumento e alcuni prodotti per l’alimentazione degli animali.
Sono state ridotte inoltre le aliquote dei dazi doganali su singoli tipi di merci:
- carni di bovini, carne di maiale, grasso suino e del pollame, frattaglie commestibili, caffè, farina di frumento, zucchero di canna;
- le accise sull’olio di girasole, zucchero di canna e caffè.
“L’abbassamento dei pagamenti doganali sulle materie prime e materiali per la produzione di beni di consumo alimentari stimolerà significativamente i produttori nazionali, contribuendo a ridurre i costi dei prodotti fabbricati, aumentando la loro competitività e limitando anche i presupposti per l’aumento dei prezzi sul mercato interno. Inoltre, l’aumento della produzione garantirà la creazione di nuovi posti di lavoro, migliorando il benessere della popolazione” si legge in una nota dell’Ambasciata uzbeka in Italia.
Quella dell’abbattimento dei dazi doganali e delle accise non è l’unica importante misura economica adottata dal più popoloso paese dell’Asia Centrale. Lo scorso 5 settembre 2017 è stato adottato il D.P.R. “Sulle misure urgenti per liberalizzare la politica dei tassi di cambio”, finalizzato principalmente alla riforma radicale del sistema attuale di regolamento valutario, alla liberalizzazione della politica dei tassi di cambio, alla creazione di condizioni di parità per l’attività economica estera di tutte le imprese.
Il decreto garantisce l’acquisto e la vendita di valuta estera da parte di persone giuridiche e fisiche presso le banche per eseguire delle transazioni internazionali attuali senza limitazioni.
La vendita obbligatoria dei proventi in valuta estera dalle esportazioni di merci (lavori, servizi) è stata completamente abolita per tutte le imprese esportatrici indipendentemente dalle loro forme di proprietà e dai prodotti esportati.
Il processo di riforme economiche in Uzbekistan prosegue anche con il decreto per liberalizzare il cambio della moneta nazionale. Il valore del Soum viene ora stabilito da meccanismi di mercato e dall’equilibrio della domanda con l’offerta. Il presidente Shavkat Mirziyoyev intende modernizzare l’economia del Paese ed attrarre volumni crescenti di investimenti diretti esteri eliminando le precedenti restrizioni valutarie. Nei prossimi mesi il sistema finanziario uzbeko dovrà adattarsi ad un nuovo contesto competitivo che introduce elementi di concorrenza e riduce gli spazi per il mercato nero delle valute.