Il Ministro dei Beni Culturali Franceschini: “ Misure concrete per lo sviluppo sostenibile e per contrastare lo spopolamento”
ROMA – “L’approvazione della legge Realacci sui piccoli Comuni è un’ottima notizia. Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dal Governo che prevede misure concrete per lo sviluppo economico e la crescita dei piccoli Comuni in chiave sostenibile e per contrastarne lo spopolamento”. È il commento del Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, dopo l’approvazione in via definitiva delle misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni a prima firma Ermete Realacci.
“La legge viene approvata nell’Anno dei Borghi – continua Franceschini – a conferma della completa sintonia tra le scelte del Governo e le volontà del Parlamento che su un tema così strategico si è unito al di là delle appartenenze e politiche. È un fatto molto importante che dimostra che questa legge rappresenta una grande opportunità per il rilancio e lo sviluppo dei piccoli comuni, dei borghi e di interi territori che rappresentano il cuore e l’anima della nostra identità” aggiunge.
Coldiretti: “Legge storica”
Parla invece di “legge storica” la Coldiretti che sottolinea come “tre piccoli comuni su quattro sono il territorio di riferimento per gli allevamenti destinati alla produzione di formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60% si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i pregiati extravergini riconosciuti dall’Unione Europea”.
Il provvedimento riguarda 5.567 centri al di sotto di cinquemila abitanti, pari al 70% del totale dei Comuni presenti sul territorio dove vivono 10 milioni di abitanti.
Il Piemonte è la regione con maggior numero di piccoli Comuni (1067) seguito dalla Lombardia (1055) e dalla Campania (338) ma in percentuale la più alta densità di piccoli comuni sul totale regionale è in Valle d’ Aosta (99%) e Molise (92%).
La legge di valorizzazione è stata fortemente sostenuta negli anni dalla Coldiretti per tutelare e valorizzare un patrimonio naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tesori nascosti del Belpaese.
“Lo dimostra il fatto che i borghi sono il vero motore della vacanza enogastronomica tanto da aver legato il proprio nome a ormai note specialità: dal Puzzone di Moena al Sedano bianco di Sperlonga, dal carciofo di Montelupone al vino di Gavi, dai maccheroncini di Campofilone al Taleggio, dal Vin santo di Vigoleno al vino Loazzolo che rappresentano le Doc più piccole d’Italia” spiega la Confederazione.
“Nei piccoli comuni si ‘coltiva’ oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il Made in Italy nel mondo grazie alla presenza di oltre 300mila le imprese agricole impegnate quotidianamente per assicurare la salvaguardia delle colture agricole tradizionali, il mantenimento delle tipicità alimentari, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e dagli incendi per difendere un ambiente che offre grandi opportunità di sviluppo sostenibile” aggiunge la Coldiretti.
“Ora ci sono le condizioni per recuperare in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino alle edicole” ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
CNA: “Primo passo per rilanciare il turismo di borghi e territori”
“La CNA apprezza il sì definitivo del Senato al disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli Comuni italiani con popolazione fino a 5mila abitanti. Un provvedimento mirato a combattere lo spopolamento e il dissesto idrogeologico e a rilanciare l’economia di borghi e territori. In particolare, puntando sulla valorizzazione dell’immenso patrimonio storico, artistico e paesaggistico distribuito nel Paese, destinato a divenire volano di un turismo destagionalizzato, diffuso e di qualità, il contrario del controproducente turismo mordi-e-fuggi. Altrettanto importante è l’obiettivo del superamento dello storico divario tra città metropolitane e periferie come tra centri urbani e zone rurali”. Lo dichiara Sergio Silvestrini, Segretario Generale della CNA.
“Questo Ddl – aggiunge – deve diventare l’architrave di un progetto che punti a inserire nel circuito turistico piccole imprese di tutti i settori anche attraverso la realizzazione di reti infrastrutturali materiali e immateriali, a cominciare dalla banda larga, ormai indispensabile”.
“È il primo, decisivo, passo verso il necessario ripensamento dell’alfabeto turistico, sostenuto da tempo dalla CNA. Su questa rotta – conclude Silvestrini – la Confederazione è già al lavoro, attraverso la Carta delle imprese artigiane del turismo, per arrivare a una nuova governance politica, economica e normativa del settore”.