Il Coordinatore dell’Ufficio Studi Zabeo: “Quando sbaglia il fisco non può finire sempre a tarallucci e vino”
VENEZIA – Dopo l’ennesimo flop della piattaforma digitale dell’Agenzia delle Entrate, la CGIA chiede che a questo punto la “telenovela spesometro” abbia fine. Il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo, dichiara: “Chi ha sbagliato sia chiamato a pagare. Riteniamo che i disagi che sono stati causati in questi ultimi giorni agli addetti ai lavori e ai contribuenti siano rimborsati dal fisco in maniera simbolica con un importo di 5 euro”.
“Non è più ammissibile che quando l’errore è imputato al contribuente o al suo commercialista questi siano chiamati a versare sanzioni ed interessi pesantissimi, invece, quando sbaglia il fisco, tutto finisce a tarallucci e vino” aggiunge Zabeo sul caos spesometro.
Gli artigiani di Mestre, inoltre, si appellano anche allo “Statuto del contribuente” che all’art. 10 comma 2 afferma:
“Non sono irrogate sanzioni né richiesti interessi moratori al contribuente…qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione stessa”.
Affinché, per questa sfortunata scadenza, sia decisa una moratoria generalizzata delle sanzioni e non a discrezione dei singoli uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate, così come riportato nel comunicato stampa di quest’ultima il 25 settembre 2017.