Codacons chiede un’indagine per interruzione di pubblico servizio
MILANO – Sullo sciopero dei sindacati di base della Sda piove un esposto del Codacons alle Procure della Repubblica di Roma e Milano.
“La situazione è oramai insostenibile e le ripercussioni per gli utenti enormi – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Migliaia e migliaia di utenti sono stati coinvolti nelle agitazioni indette dai lavoratori, non ricevendo pacchi loro destinati o non riuscendo ad effettuare spedizioni”.
“Le conseguenze per la collettività sono enormi, perché parte della merce bloccata negli stabilimenti è costituita da materiale deperibile, che andrà distrutto e non potrà più essere consegnato” aggiunge Rienzi.
Per tale motivo il Codacons, con un esposto che sarà presentato oggi alle procure di Roma e Milano, chiede alla magistratura di aprire indagini alla luce del reato di interruzione di pubblico servizio, accertando i fatti e le responsabilità connesse agli illeciti commessi.
“Non entriamo nel merito delle rivendicazioni dei sindacati, che possono anche essere giuste, ma è intollerabile che i cittadini, del tutto incolpevoli, subiscano un disservizio così pesante” prosegue Rienzi.
“Ora chi ha subìto un danno a causa dello sciopero, come la perdita del proprio pacco o il deperimento della merce non spedita entro i tempi previsti, potrà chiedere il risarcimento ai responsabili dello sciopero; in tal senso il Codacons si sta attivando per fornire assistenza legale agli utenti lesi dalle agitazioni sindacali” conclude.
L’amministratore delegato della Sda, Paolo Rangoni, ha affermato che “perdere il 50% del fatturato e dei volumi da oltre un mese è devastante”. “A Milano il diritto al lavoro è negato, c’è un diffuso senso di impunità e una situazione sanitaria preoccupante a causa dei pacchi bloccati con materiale deperibile”, ha aggiunto.
Già a fine Settembre Sda aveva denunciato “presso i centri di smistamento e distribuzione di Milano, Bologna, Piacenza e Roma una protesta strumentale delle sigle sindacali Cobas, organizzata dai dipendenti dei fornitori che operano per l’azienda, che ha impedito la lavorazione ordinaria e l’accesso dei dipendenti nelle strutture adibite al recapito dei pacchi”.
“Tale circostanza mette a repentaglio il lavoro di migliaia di maestranze dirette e indirette dell’indotto dell’e-commerce e comporta, inoltre, danni certi per il blocco delle attività produttive per Sda e la conseguente interruzione del servizio pubblico postale” aggiungeva l’azienda.