È ancora Azione Identitaria che continua a mettere il dito sulle piaghe che investono questa bella ma martoriata Calabria. Al centro ci sono le mafie e c’è l’accoglienza che ha già segnato lo scandalo del CARA di S. Anna e uomini insospettabili che ancora sono al vaglio della giustizia: un prete che organizzava fiaccolate a favore della legalità e un figlioccio su cui si poneva tuttala fiducia possibile. Mentre lui continua a gridarne l’estraneità dei fatti. C’è anche il caso di Vibo, afferma Bruno Spatara Reggente di A.I. replicando che: “ Il caso “Vibo Valentia” lo affrontammo circa un mese fa per richiedere la commissione d’accesso presso il Comune che saltò agli onori della cronaca per il cosiddetto “bonus migranti” utilizzato per compiacere dirigenti e dribblare su un dissesto imminente, pertanto cio’ che è emerso oggi non desta in noi alcuno stupore”.
E ancora dice Spatara che “dopo lo scandalo del CARA di Isola Capo Rizzuto, che con l’inchiesta Jhonny ha messo in luce un sistema economico basato sullo sfruttamento di risorse finanziarie destinate all’accoglienza, l’avviso di garanzia al sindaco di Riace, emesso a seguito di varie ispezioni prefettizie che hanno riscontrato non poche irregolarità sul sistema “Riace” tanto osannato, quello di Vibo Valentia non risulta che essere un’ ulteriore conferma che il fenomeno immigrazione, e di conseguenza quello dell’accoglienza, è un succulento business che non può lasciare indifferente la ‘ndrangheta poiché i numeri sono imponenti e intorno all’accoglienza dei profughi ruotano affari milionari gestiti da associazioni e cooperative sociali, spesso riconducibili ad esponenti politici che troppo spesso si accordano con la mafia.
Ma la cosa che sconcerta il popolo degli onesti e di chi vorrebbe vedere una calabria non agli albori della cronaca nera ribadisce infine Bruno Spatara che: “Cio’ che è ancora piu’ scandalosa è la posizione che assume il governatore calabrese Mario Oliverio che non perde tempo ad elargire solidarietà a soggetti coinvolti ed invece dovrebbe avere il buon gusto di aspettare almeno la fine delle indagini prima di sostenere sindaci indagati”.