Restaurato il Deposito Rotabili Storici: due giorni di iniziative promosse dal CIFI e dalla Fondazione FS
PISTOIA – Per celebrare il completamento degli interventi di recupero architettonico e funzionale dello storico Deposito Locomotive e della antica Officina di manutenzione delle locomotive, i prossimi 20 e 21 ottobre a Pistoia, Capitale italiana della cultura per l’anno 2017, sono in programma importanti iniziative a cura del CIFI – Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani in collaborazione con la Fondazione FS Italiane.
Venerdì 20 ottobre alle 10.00 taglio del nastro, alla presenza di Autorità, dei vertici della Fondazione FS, di Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia e del CIFI. A seguire, un convegno sul tema “Pistoia, Capitale del treno”, articolato in due sessioni: una dedicata alle infrastrutture e le stazioni e l’altra ai treni in relazione al tessuto industriale pistoiese.
Il giorno successivo, sabato 21, un treno elettrico degli anni ‘30 del parco della Fondazione FS Italiane, riservato ai convegnisti, percorrerà la linea Porrettana, capolavoro di ingegneria ferroviaria dell’800, con soste programmate nei punti più panoramici della linea.
Il Deposito Rotabili Storici di Pistoia è uno dei più importanti hub della Fondazione FS Italiane, centro nazionale di riferimento per la riparazione e la tutela delle locomotive a vapore. La sezione riservata alla manutenzione dei rotabili, gli uffici tecnici e amministrativi e la nuova sala convegni sono stati accuratamente restaurati dalla Fondazione FS grazie al supporto tecnico e operativo di RFI.
Entrato in esercizio nel 1864, parallelamente all’apertura della linea Porrettana Bologna – Firenze, ha visto in oltre 150 anni di esistenza, il passaggio e l’evoluzione di numerose locomotive FS, a vapore ed elettriche, che qui venivano mantenute in efficienza.
Pistoia, quindi, come città ponte che lega assieme storia e futuro: dalle locomotive a vapore del valico appenninico, alla costruzione negli stabilimenti ex Breda ora Hitachi, dell’ETR 1000.
Le locomotive a vapore qui restaurate saranno utilizzate per il turismo ferroviario sugli itinerari più affascinanti della Penisola. La Fondazione FS, sin dalla sua nascita, ha infatti riaperto a scopo turistico alcune tra le più panoramiche linee ferroviarie, non più funzionali all’esercizio commerciale. Oggi sono oltre 550 chilometri i “binari senza tempo” recuperati per un turismo lento e sostenibili, dal nord al sud del Paese.