Prodotti italiani taroccati: sequestro alla fiera Anuga di Colonia


Coldiretti: “All’estero sono falsi quasi due prodotti su tre spacciati come made in Italy”

anuga colonia sequestro prodotti italiani taroccati
Alcuni dei prodotti taroccati scoperti alla fiera Anuga di Colonia

ROMA – Con i prodotti italian sounding che hanno raggiunto il valore di 60 miliardi nel mondo occorre difendere con la trasparenza dell’informazione, dalle etichette alle fiere, un patrimonio nazionale dell’Italia sotto attacco dell’agropirateria internazionale. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare il ritiro di decine di prodotti italiani fasulli all’Anuga la più grande fiera del mondo dedicata al food a Colonia, dopo la denuncia di Federalimentare.

“La presenza di prodotti come Pasta Ciao, passata Tomatino o Parmigiano tarocco rappresenta un inaccettabile danno all’immagine del made in Italy a tavola, poiché non solo rubano mercato e posti di lavoro a tutta la filiera agroalimentare italiana, ma ingannano i consumatori di tutto il mondo” afferma la Confederazione.

All’estero, dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, sono falsi quasi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi a denominazione di origine Dop a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il Pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina. Poi ci sono i salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele che spesso “clonati”, ma anche gli extravergini di oliva e le conserve.

Oltre duemila controlli in tre anni su vendite on line

Intanto a Bergamo, nell’ambito degli eventi G7, si è svolto il convegno “Food, web e tutela del consumatore” che ha visto la partecipazione del Vice Ministro Andrea Olivero.

“Il web – ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero – è sempre più lo strumento che con cui i consumatori acquistano i propri prodotti. Questo trend sta crescendo anche per l’acquisto di cibo, di conseguenza il tema diventa cruciale perché strettamente connesso alla sicurezza alimentare dei consumatori”.

“A Bergamo – ha aggiunto – sono emersi spunti interessanti che dimostrano che il nostro Paese è all’avanguardia sui sistemi di controllo nell’ambito dell’e-commerce, con risultati operativi di livello mondiale: in meno di tre anni l’ICQRF ha operato oltre 2.100 interventi su inserzioni irregolari sul web e fuori dei confini nazionali, con una percentuale di successo sulle grandi piattaforme che sfiora il 99%. Con queste caratteristiche, la crescita delle vendite on line per il settore alimentare rappresenta un’opportunità concreta per le imprese e i cittadini”.

L’incontro, organizzato dall’Ispettorato centrale repressione frodi ICQRF e dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, ha messo allo stesso tavolo esperti di web market, produttori e ‘controllori’ del cibo, che si sono confrontati sul tema del commercio on line per fare il punto sul grado di tutela a livello europeo delle produzioni a Indicazione geografica e sui meccanismi sinora attivati dall’Italia.

ICQRF e Comando Carabinieri politiche agricole hanno svolto nell’ultimo anno migliaia di operazioni direttamente presso i produttori e i commercianti, garantendo livelli di sicurezza e di tutela dei veri prodotti made in Italy che hanno pochi eguali a livello globale, grazie anche all’integrazione tra controlli on line e off line.