Il decreto del MEF indicherà anche la superficie minima dell’esercizio
ROMA – Taglio secco del cinquanta per cento degli apparecchi installati – da otto a quattro – per bar e tabaccherie. È questo, secondo quanto apprende Agipronews, l’orientamento del ministero dell’Economia in vista del decreto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che indicherà il numero degli apparecchi nei locali pubblici.
La decisione di pubblicare un provvedimento che – nel giro di qualche settimana – fisserà i nuovi “tetti” al numero di apparecchi serve a facilitare i concessionari e i gestori nella complessa azione di riduzione delle slot machine, che dovranno scendere entro fine aprile 2018 da 400mila a 265mila unità, come stabilisce la “Manovrina” di primavera 2017.
Accanto al limite massimo di apparecchi installabili in bar e tabaccherie, il decreto dovrebbe indicare anche la superficie minima dell’esercizio che ospita slot machine: per i bar, sarà necessario disporre di almeno venti metri quadrati per installare un apparecchio e di 35 metri per quattro postazioni, mentre per i tabaccai gli stessi limiti si abbassano a 15 e 30 metri quadri.
Per agenzie di scommesse e sale dedicate Vlt – locali cioè ad attività prevalente di gioco e nei quali è interdetto l’accesso ai minori – la discussione è ancora in corso: per entrambe le tipologie di locali, la riduzione del tetto massimo (ora fissato a 75 unità) sarà in ogni caso di diverse decine di apparecchi.
Bar e tabaccherie sono attualmente i due principali canali di vendita delle slot machine. Secondo i numeri presentati dal Governo in Conferenza Unificata, e inseriti nell’accordo firmato con le regioni, sono 56mila i bar con apparecchi installati mentre le tabaccherie con slot machine sono 13mila. Un network destinato a essere progressivamente ridotto, rispettivamente a 30mila e 7mila unità. La rete di vendita delle macchinette, riporta Agipronews, è attualmente composta da 98.600 punti, che scenderanno a circa 50mila nel giro di due anni, al termine del processo di riduzione dei punti vendita concordato da Governo e enti locali.