Guerra in Yemen: scuole distrutte e 4 milioni di bambini senza istruzione


Allarme dell’UNICEF: un istituto su dieci è chiuso a causa delle violenze nel Paese

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Gli attacchi alle scuole sono più che quadruplicati (da 50 a 212) nell’ultimo anno di guerra

SANA’A – “Gli oltre due anni e mezzo dalla ripresa del conflitto in Yemen hanno nuovamente messo a rischio l’istruzione di 4,5 milioni di bambini, aggiungendosi alla lunga lista delle loro sofferenze. Tre quarti degli insegnanti non hanno ricevuto lo stipendio per circa un anno, e le violenze hanno costretto una scuola su 10 nel Paese a chiudere”. È quanto afferma Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Lo scorso luglio, 1.600 scuole erano parzialmente o totalmente distrutte, e 170 erano state utilizzate per scopi militari o come rifugio per le famiglie sfollate. Circa 2 milioni di bambini non frequentavano la scuola.

L’inizio dell’anno scolastico è già stato posticipato diverse volte da settembre, e c’è una seria mancanza di libri di testo e altri materiali scolastici.

La crisi salariale ha portato gli insegnanti a misure estreme per sopravvivere. Hassan Ghaleb, insegnante da 20 anni, era l’unica persona a ricevere uno stipendio in una famiglia di quattro persone: non potendo più pagare è stato sfrattato da casa sua con i suoi bambini. Per sfamarli e per curare la malattia di sua sorella ha dovuto vendere tutto ciò che era rimasto dei suoi mobili.

“Come posso fare ad arrivare a scuola se non ho i soldi per pagare i trasporti? Come posso insegnare se mi trovo io stesso in difficoltà?”, ha domandato.

Oltre 166.000 insegnanti in Yemen si pongono la stessa domanda, ogni giorno. “La malnutrizione, il trauma di essere stati sfollati e le violenze hanno colpito seriamente le capacità di apprendere anche di quei bambini che possono frequentare la scuola” spiega Cappelaere.

“Senza l’ambiente protettivo e favorevole per l’apprendimento che la scuola offre, un numero maggiore di ragazzi e ragazze in Yemen diventeranno vulnerabili, rischiando di essere reclutati nei combattimenti o di contrarre un matrimonio precoce – con conseguenze irreparabili sulle loro giovani vite” aggiunge.

“Gli sforzi umanitari in corso sono solo una goccia in quell’oceano di sofferenze che lo Yemen è diventato. È il momento che questi combattimenti considerino il benessere dei bambini la priorità maggiore” conclude Cappelaere.

L’UNICEF invita tutte le parti in Yemen coinvolte nel conflitto a proteggere le scuole, non utilizzarle per scopi militari e lavorare insieme per trovare una soluzione immediata alla crisi salariale, in modo che i bambini possano ricevere un’istruzione.

L’organizzazione sta lavorando a stretto contatto coi suoi partner per fare in modo che il sistema formativo non collassi, per questo motivo invitiamo i donatori ad accelerare e consentire i pagamenti di incentivi al personale scolastico, agli operatori sanitari e ad altri dipendenti pubblici che offrono servizi vitali per i bambini.