Il Paese di arrivo non sarà più responsabile in automatico per i richiedenti asilo
STRASBURGO – Arrivano novità importanti per l’Italia dall’Aula del Parlamento europeo sul tema dei migranti. Oggi la commissione per le libertà civili ha approvato le sue proposte per un nuovo regolamento di Dublino, pietra angolare del sistema d’asilo dell’Unione europea, che mirano a rimediare alle attuali debolezze e a creare un sistema solido per il futuro.
Secondo il progetto di mandato negoziale sul nuovo regolamento di Dublino, i Paesi dell’UE che si rifiutano di ricollocare i richiedenti asilo dovrebbero avere un accesso limitato ai fondi UE.
Il primo Paese di arrivo non sarà più automaticamente responsabile per i richiedenti asilo.
L’ attribuzione della responsabilità sarebbe invece basata sui “reali legami” con uno Stato membro, quali la famiglia, l’avervi già vissuto in precedenza o gli studi.
In assenza di questi legami, i richiedenti asilo verrebbero automaticamente assegnati ad uno Stato membro dell’UE in base ad un metodo di ripartizione fisso, non appena registrati e dopo un controllo di sicurezza e una rapida valutazione dell’ammissibilità della loro domanda di protezione. Ciò per evitare che gli Stati membri “in prima linea” si assumano una quota sproporzionata degli obblighi internazionali dell’Europa nei confronti delle persone bisognose e per accelerare le procedure di asilo.
Il progetto di relazione preparato da Cecilia Wikström (ALDE, Svezia) è stato approvato con 43 voti a favore e 16 contrari, senza alcuna astensione. Il testo costituisce il mandato negoziale del Parlamento per i colloqui con gli Stati membri in seno al Consiglio.
L’eurodeputata svedese ha dichiarato: “Il sistema europeo di asilo è una delle questioni chiave che determinano lo sviluppo futuro dell’Europa. In qualità di relatrice, il mio obiettivo è creare un sistema d’asilo veramente nuovo basato sulla solidarietà, con regole chiare e incentivi a seguirle, sia per i richiedenti asilo che per tutti gli Stati membri”.
La decisione della commissione per le libertà civili di avviare i negoziati dovrà essere confermata formalmente dalla plenaria durante la sessione di novembre a Strasburgo. Il Consiglio deve ancora approvare il suo mandato.
Che cos’è il regolamento di Dublino
Il regolamento di Dublino è l’insieme di regole dell’Unione europea che determina quale Stato membro è responsabile del trattamento di una domanda di protezione internazionale. Il diritto di chiedere asilo è sancito dalle Convenzioni di Ginevra, che sono state firmate da tutti gli stati membri e integrate nei Trattati europei. Le norme di Dublino stabiliscono come i paesi dell’UE debbano adempiere a questo obbligo internazionale comune e come condividere tra gli Stati membri la responsabilità per le persone bisognose di protezione.
La Commissione ha presentato la sua proposta per un nuovo sistema di Dublino nel maggio 2016. La relatrice del Parlamento europeo ha presentato il suo progetto di relazione alla commissione per le libertà civili l’8 marzo 2017.
Il commento del Presidente Tajani
“Non è stato facile trovare un compromesso tra le diverse sensibilità politiche e nazionali. Se ci siamo riusciti è grazie alla consapevolezza che lo status quo non è più un´opzione praticabile: occorre riconoscere che il sistema attuale non funziona. Il regolamento di Dublino, che determina quale sia lo Stato membro competente per trattare una domanda di asilo, è attualmente basato sul principio del ‘Paese di primo ingresso’. A causa di questo principio, pochi Stati membri sono obbligati a sobbarcarsi l’onere del trattamento della maggior parte delle richieste di asilo” ha affermato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
“Questo sistema non è solo ingiusto, ma anche inefficace, come la recente crisi migratoria si è incaricata di dimostrare – ha aggiunto -. I Paesi di primo ingresso non hanno alcun incentivo a registrare coloro che inoltrano domanda di asilo, dal momento che sarebbero loro stessi a doverne gestire le domande. La conseguenza sono immigrati che si danno alla macchia e il fenomeno problematico dell’asylum shopping”.
“Alla luce dei fatti, dobbiamo ammettere che il sistema si è rivelato un enorme fattore di attrazione per nuovi migranti. Il Parlamento europeo propone di stabilire un sistema basato su una più equa distribuzione delle responsabilità tra Stati membri, con un’attenzione particolare alla sicurezza e una chiara distinzione tra coloro che fuggono da guerre e persecuzioni e coloro che giungono in Europa per altri motivi, come i migranti economici” ha spiegato Tajani.
“Sono contento di poter dire che, con questa proposta, il Parlamento europeo ha fatto la sua parte. Ci auguriamo che il Consiglio sia presto in grado di trovare la convergenza necessaria per aprire i negoziati interistituzionali, in modo da poter concludere un accordo prima delle elezioni europee del 2019” ha concluso.