La tragedia nel Savonese: “Ennesima dimostrazione della pericolosità di una pratica crudele”
SAVONA – Nuova crociata dell’ex ministra Michela Vittoria Brambilla contro la caccia dopo un tragico fatto di cronaca avvenuto nel Savonese. “Il gravissimo incidente di caccia che ha causato la morte di un cercatore di funghi, è l’ennesima dimostrazione della pericolosità di una pratica crudele che negli ultimi dieci anni ha provocato centinaia e centinaia di morti e che è necessario abolire del tutto” tuona Brambilla.
“Nell’attesa che la politica si adegui alla volontà maggioritaria della pubblica opinione, anche i governanti e gli amministratori più attenti a compiacere e vezzeggiare le doppiette potrebbero almeno prevedere controlli più stringenti sull’uso delle armi da fuoco da parte dei cacciatori, con l’introduzione di un certificato annuale obbligatorio di idoneità medica, e cominciare a limitare la caccia nei giorni e nei luoghi in cui i veri amanti della natura, escursionisti, fungaioli, comuni cittadini disarmati, vorrebbero godere del patrimonio naturale di cui i Rambo in mimetica finiscono di fatto con l’appropriarsi” aggiunge la presidente del Movimento Animalista.
“La violenza va sempre e comunque condannata e l’abolizione della caccia è e resta in cima alle nostre priorità programmatiche”conclude Brambilla, dopo l’uccisione, nel bosco di Bardineto, di un escursionista centrato al petto da un cacciatore.